pesante accusa

 Castellammare di Stabia, il retroscena sulla prof accusata di pedofilia: "Cosa avveniva nella 'saletta'"

Un sospetto fondato quello che ha portato all'arresto dell'insegnante di Castellammare di Stabia, Napoli. Qui tempo fa alcuni genitori si erano resi protagonisti di un'aggressione ai danni di una docente di sostegno dell’istituto scolastico Salvati. L'insegnante e suo padre, intervenuto per difenderla, erano stati picchiati, riportando lesioni. Da questo episodio e dalle denunce di alcuni genitori di alunni è così partita un'indagine dei carabinieri. Quest'ultima si è conclusa solo oggi, con l'arresto della professoressa.

Tra le accuse quella di maltrattamenti, induzione al compimento di atti sessuali e corruzione di minorenne. Tra le prove, l’audizione in forma protetta di 6 minori direttamente coinvolti nell’inchiesta, l’analisi dei file audio estratti dal telefono cellulare dei ragazzini e della docente. Per gli inquirenti, la 40enne ha portato gli alunni in quella che chiamava "la saletta". Accadeva durante l’orario scolastico, con la scusa di impartire ripetizioni. Qui l’insegnante ha ripetutamente mostrato agli alunni a lei affidati del materiale video pornografico, intavolato continui discorsi di natura sessualmente esplicita, con riferimenti a proprie esperienze ’in materià o indicazioni su come e dove toccarsi o toccare, anche in parti intime, i partner, invogliato alcuni di loro a scambiarsi effusioni sessuali, arrivando anche ad abusare sessualmente di uno di loro praticandogli in prima persona un rapporto orale.

Stando alla ricostruzione degli inquirenti, quando l’accesso alla saletta è stato precluso, la professoressa ha creato un gruppo in Instagram, chiamato appunto La Saletta, nell’ambito del quale gli unici discorsi effettuati erano quelli di contenuto esplicitamente sessuale. E se i ragazzi avessero parlato con qualcuno di tutto questo, avrebbero rischiato addirittura la bocciatura. Solo la sospensione di uno degli alunni coinvolti ha indotto le vittime a confidarsi con i propri genitori sui comportamenti della docente.