Nessuna tolleranza

Piazze violente, "bisogna accelerare sul ddl sicurezza": la stretta del governo

"Non ci può essere tolleranza né tantomeno alcuna giustificazione per chi si macchia di atti di violenza contro lo Stato e le forze dell’ordine": il ministro della Difesa Guido Crosetto invoca la linea dura contro i violenti scesi in piazza a Roma e Bologna in nome di Ramy Elgaml e della Palestina. In particolare, chiede leggi specifiche per tutelare gli agenti: “Dobbiamo immaginare interventi legislativi che tutelino ancor di più le nostre forze dell’ordine nello svolgimento del loro lavoro. Così come è in tutte le nazioni democratiche”.

Intanto, prosegue il cammino del ddl Sicurezza in Parlamento. Il testo, già approvato alla Camera, riprenderà oggi il suo percorso in Senato, dove sarà esaminato dalle commissioni riunite Affari Costituzionali e Giustizia. Il provvedimento, che potrebbe arrivare in Aula a Palazzo Madama a marzo, prevede un ampliamento dei poteri operativi degli agenti. Un modo per garantire maggiore tutela alle forze dell’ordine. Negli scontri dei giorni scorsi ben 18 agenti sono rimasti feriti. Tra le novità del ddl anche l’uso di bodycam durante il servizio e l’aumento delle pene per chi commette violenze contro gli agenti. Le nuove disposizioni, infatti, prevedono l’aumento della pena di un terzo per i reati di violenza, minaccia o resistenza a pubblico ufficiale.

”Il diritto a manifestare e a dissentire è sacro e va difeso. Ma non può diventare il diritto a devastare le città e aggredire le forze di polizia - ha detto Nicola Molteni, sottosegretario all'Interno, in un’intervista al Tempo -. Così è inaccettabile. A Torino, Milano, Roma e Varese non ci sono state manifestazioni ma vere guerriglie urbane di piazza. Chi mette le mani addosso agli uomini e donne in divisa le mette allo Stato e va sanzionato". Infine l'appello sul ddl sicurezza: "Bisogna accelerare, va approvato subito e senza modifiche. Va calendarizzato nell’aula del Senato a gennaio“. Sugli scontri tra manifestanti e poliziotti, molto duro è stato anche il commento del Viminale, che ha parlato di “una strategia di ricerca dell’incidente. Per creare elementi di destabilizzazione del quadro politico”.