Casa Arcobaleno

Napoli, apre il centro di accoglienza per i migranti Lgbt: è il primo al Sud

Daniela Mastromattei

Dopo i fatti (bruttissimi) di Capodanno e un governo impegnato nel contrastare l’immigrazione clandestina, Napoli si sente orgogliosa di essere la città dell’accoglienza e dell’integrazione. L’ultima iniziativa è l’apertura di Casa Arcobaleno, nuova sede dedicata ai migranti della comunità LGBTQI+ nel quartiere di San Giovanni a Teduccio. La struttura è stata inaugurata dal sindaco di sinistra e presidente Anci, Gaetano Manfredi, perché diventi «un luogo sicuro», allestito per ospitare fino a sei persone, dove rifugiati e richiedenti asilo potranno vivere ed integrarsi nella società. «È una bellissima iniziativa che valorizza e difende la diversità in un mondo che troppo spesso la reprime», ha dichiarato il primo cittadino. «Molti di questi migranti provengono da contesti dove l’unicità individuale è spesso vista come una minaccia», ha proseguito Gaetano Manfredi sottolineando come «la diversità culturale sia una ricchezza» e «questo progetto un faro di speranza per molti dei migranti che hanno dovuto fuggire da luoghi dove la loro identità era oppressa».

Gestita da Arci Mediterraneo, realtà impegnata da anni nella promozione dei diritti umani e dell’inclusione sociale, Casa Arcobaleno si inserisce nel programma nazionale Sai - Sistema di Accoglienza e Integrazione- coordinato dal Servizio Centrale dell’Anci e dal ministero dell’Interno con l’obiettivo di fornire supporto e accompagnamento a richiedenti asilo e rifugiati. Si tratta della «prima struttura del Sud dedicata interamente alla comunità LGBTQI+ all’interno del Sistema di Accoglienza Integrato», ha spiegato l’Ad di Arci Mediterraneo, Mariano Anniciello. «L’iniziativa, unica nel suo genere nel Sud Italia, è stata fortemente voluta dal sindaco di Napoli per offrire un’opportunità ai migranti LGBTQI+ presenti sul territorio», per «tutelarli, contro violenza e discriminazione di genere». «Offriamo a queste persone immigrate o rifugiate, che vengono da Paesi dove l’omosessualità viene punita come un reato anche con la morte, un aiuto e rispetto per le loro fragilità», ha affermato l’assessore alle Politiche Sociali, Luca Trapanese. «Sono ovviamente orgoglioso perché questo mi riguarda in prima persona, ringrazio Arci Mediterraneo per la grande sensibilità e stiamo lavorando anche per altre strutture del genere. Se è possibile che in Italia un single gay possa adottare una bambina, Napoli si mostra al primo posto, ancora una volta, rispetto ai temi della diversità», ha concluso.

 

 

 

Un altro «passo in avanti molto importante» per l’assessora alle Pari Opportunità, Emanuela Ferrante. «Dopo quella di Marco Carelli, prima in Italia, apriamo questa casa al Sud ed è un messaggio importante che mandiamo anche al governo. Napoli continua a distinguersi in queste battaglie sempre in prima linea, e adesso ancora di più con il sindaco anche presidente Anci». Oltre ad un tetto sicuro, gli ospiti della struttura avranno accesso a supporto psicologico, legale e formativo, con percorsi personalizzati volti a favorire la loro autonomia ed il pieno inserimento nella società.