Solite polemiche
Acca Larentia, saluto romano alla commemorazione. E la sinistra sbraita contro il governo
Un migliaio di militanti ha partecipato alla commemorazione della strage di Acca Larentia. Alle 18 di martedì 7 gennaio hanno risposto all'appello militare e con il saluto romano hanno reso omaggio alle vittime Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni del Movimento Sociale Italiano, uccisi nel 1978, 47 anni fa. "Nel corso della commemorazione, organizzata da Casapound, a cui hanno partecipato circa 1300 persone - si legge nella nota della Questura di Roma - è stato chiamato il 'presente' ed è stato effettuato il saluto romano dalla maggior parte degli astanti. È già in corso, da parte degli agenti della Digos capitolina, la visione dei filmati della manifestazione al fine di identificare coloro che si sono resi responsabili di condotte apologetiche del fascismo".
Intanto il deputato di Avs Angelo Bonelli non perde occasione per attaccare Giorgia Meloni e tutto il governo. "Il capogruppo alla Camera di Fratelli d'Italia Galeazzo Bignami che difende chi oggi si è riunito davanti la sede dell'ex MSI ad Acca Larentia, urlando camerati attenti e poi presente con il braccio teso a rappresentare il simbolo del saluto fascista, sono la rappresentazione di cosa oggi è Fratelli d'Italia strettamente collegata con la comunità politica e storica del movimento neofascista italiano. La giusta commemorazione delle vittime in un periodo storico che ha visto troppi giovani morire sia a destra che a sinistra, non può trasformarsi in una glorificazione e celebrazione di simboli e gesti inneggianti al fascismo. La chiamata del presente e il saluto romano sono inammissibili per una democrazia che è nata dalla resistenza e dalla lotta antifascista".
"Il paradosso - ha aggiunto Bonelli - è che è stato identificato un giovane che ha urlato viva la resistenza e non chi ha inneggiato con simboli fascisti. Gridare viva la Resistenza e viva l'Italia antifascista, come accaduto il 7 dicembre del 2023 alla prima dell'Opera a Milano, non è consentito in Italia sotto il governo Meloni". Dello stesso tenore il commento del leader di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni. "Fra una tanto propagandata ed inutile 'zona rossa' e l'altra - ha detto - ora il governo Meloni e il ministro Piantedosi permettono un altro tipo di zona: la 'Zona Nera' fatta di neofascisti con la loro squallida ed inaccettabile simbologia, certi di essere impuniti. Una vergogna per il nostro Paese, un'onta per questo governo".