La denuncia del sindacato

Bologna, "stupido co****ne": la card ai dipendenti ma con un insulto criptato? Scoppia la bufera

Il comune di Bologna ha voluto dare un riconoscimento ai suoi dipendenti tramite la Card Cultura 2025. All'interno, però, ci sarebbe un insulto criptato. A denunciare la vicenda il sindacato Sgb. "Non solo un segno di gratitudine per il tuo lavoro, ma anche un invito a diventare testimone della cultura bolognese, esplorando, valorizzando e condividendo la ricchezza del nostro patrimonio culturale. Grazie per il tuo impegno quotidiano e buon divertimento con la tua Card Cultura": questo il messaggio d’accompagnamento alla Card. L’insulto in questione, invece, sarebbe celato nella password criptata per l’attivazione della stessa Card. "27UP1d0c0c091ion3": questo il codice incriminato dove, come spiegato da Massimo Betti di Sgb, se si sostituiscono le lettere graficamente o foneticamente simili ai numeri, comparirebbero le parole "stupido co****ne"

Il codice, come riporta il Corriere della Sera, sarebbe stato inserito in una mail firmata dallo staff Benessere organizzativo dell’area Personale e organizzazione di Palazzo D’Accursio, in cui si legge: "Al momento del pagamento inserisci il codice promozionale alfanumerico univoco 27UP1d0c0c091ion3 nel campo 'Codice sconto' e clicca su 'inserisci codice sconto' per azzerare il prezzo della Card". Prezzo che sarebbe di 25 euro. Il sindacato, però, non ci sta: "Questo il significativo aggettivo indirizzato ai dipendenti comunali". Poi ha aggiunto che la Card Cultura è "di fatto l’unica forma di welfare prevista dal vergognoso contratto integrativo firmato da Cgil e affini e approvato da solo il 10% dei dipendenti". 

 

 

 

"Viene da pensare - ha continuato il sindacato nella sua denuncia - che con il codice 27UP1d0c0c091ion3 il sindaco e i suoi dirigenti abbiano voluto esultare per avere portato a casa un integrativo al massimo ribasso facendo fessi i loro dipendenti, che si sono dovuti bere la propaganda totalmente mistificatoria fatta dai sindacati firmatari". E infine, rivolgendosi al sindaco Matteo Lepore, ha chiosato: "Caro Lepore e cari dirigenti, i dipendenti comunali saranno pure dei cogl**ni ma non così tanto stupidi e sprovveduti da non riuscire a decifrare il codice alfanumerico in social slang, tacere e accettare la beffa della sua lettera". E a seguire un appello: "Chieda scusa pubblicamente ai suoi dipendenti, modifichi immediatamente il codice, si assuma la responsabilità di questa vergogna, prenda provvedimenti nei confronti dei suoi dirigenti senza fare alcun scaricabarile e, soprattutto, abbia un rigurgito di democrazia e permetta che i dipendenti comunali possano esprimersi con un referendum sul proprio contratto integrativo, esattamente come la stessa Cgil chiede giustamente a Meloni per il contratto nazionale delle Funzioni centrali".