A senso unico
Le amnesie di Papa Francesco su Hamas e Israele
Al centro di tutti i mali del mondo non ci sono le azioni dell’esercito israeliano a Gaza. Eppure è proprio questa l’impressione – si deve credere voluta, vista l’insistenza – che lasciano ogni volta le parole di Jorge Mario Bergoglio. Il quale da tempo dedica attenzione nulla o residuale ai crimini di Hamas: quelli commessi nei confronti della popolazione israeliana e quelli che continua a perpetrare sulla pelle degli stessi palestinesi, usati come scudi umani dall’organizzazione terroristica. Delle due parti in guerra a Gaza, una sola riceve la condanna del capo della Chiesa cattolica e solo una ha la sua simpatia.
È parte, ormai, della liturgia quotidiana. Ieri è successo durante i saluti ai fedeli, al termine della recita dell’Angelus. A causa del raffreddore, il pontefice parlava in collegamento dalla cappella di Casa Santa Marta. Ha invitato a pregare perché il Natale porti la pace in Ucraina e in tutti i fronti di guerra, e si è soffermato sul conflitto tra Israele e Hamas. Conflitto che prosegue solo perché i terroristi palestinesi si rifiutano di rilasciare gli ostaggi che sono nelle loro mani dal 7 ottobre 2023: cento, anche se purtroppo è un numero teorico, dal momento che nessuno, nemmeno in Israele, si illude che siano ancora tutti in vita (...)
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