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Stellantis, "2 miliardi sulle fabbriche italiane": dopo-Tavares, il gruppo raddrizza il tiro

Due miliardi di euro sulle fabbriche italiane e sei miliardi in acquisti “garantiti” lungo la filiera del Made in Italy: questo quanto investirà Stellantis nel nostro Paese. L'azienda automobilistica l'ha messo nero su bianco nel documento piano Italia illustrato dal capo Europa del gruppo, Jean-Philippe Imparato, al tavolo del ministero delle Imprese e del Made in Italy. Nel piano è prevista anche la creazione della piattaforma Stella Smart, quella dove si producono le citycar con maggiore volume in Italia, operativa dal 2028. A Modena, invece, sarà concentrato il polo dell’alto di gamma: Maserati è confermata come la casa della 500.

Tre i ministri presenti al tavolo: oltre al titolare delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, c'erano anche i responsabili dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, e del Lavoro, Marina Calderone. A completare il quadro i sindacati, i presidenti delle Regioni dove ci sono stabilimenti Stellantis e i vertici dell’Anfia, l’associazione che rappresenta costruttori e rappresentanti dell’indotto auto in Italia. L'azienda, al tavolo, ha previsto "un aumento dei modelli in produzione, elettrici e ibridi, e la salvaguardia dei livelli occupazionali, in linea con gli investimenti produttivi e avviando processi di inserimento, aggiornamento e riqualificazione delle persone del gruppo”. 

 

 

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Il programma, inoltre, non avrà sostegni pubblici alla produzione. In ogni caso, Stellantis si è detta disponibile a collaborare con istituzioni e Anfia per la conversione del settore. Il Piano Italia, infine, prevede l’incremento dell’impegno di Stellantis in ciascun impianto: Pomigliano d'Arco, Mirafiori, Cassino, Melfi, Atessa, Modena e Termoli.