Fuori dal coro
La capotreno massacrata a Mortara: "Questo no", e l'immigrato la prende a pugni
La situazione-sicurezza sui treni, in Italia, è sempre più incontrollabile. E, se sulle tratte nazionali i problemi sono legati a problemi tecnici o ritardi, su quelle regionali la situazione diventa addirittura pericolosa, non solo per i passeggeri, ma anche per il personale di bordo, sempre più vittima di aggressioni da parte di immigrati irregolari che non rispettano le regole e usano spesso violenza. Lo spiega bene il giornalista Marco Agostini, inviato di Fuori dal Coro, programma di attualità e approfondimento condotto da Mario Giordano ogni mercoledì in prima serata su Rete 4.
Sono diverse le testimonianze raccolte da Agostini che svelano un mondo di aggressioni, la prima a una donna capotreno alla stazione di Mortara, malmenata da un immigrato per una sigaretta. È la capotreno stessa a parlare: "Noi eravamo in arrivo a Mortara, questo signore - probabilmente sudamericano - con la birra in mano barcollava e cantava, ha preso la sigaretta e l'accendino dalla tasca, quindi io mi sono avvicinata per dirgli: ‘Guardi lei non può fare questo, perché sul treno è vietato, la deve spegnere ha capito?’. Mentre dicevo ‘ha capito’ mi ha dato un pugno".
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Altro caso, segnalato in Liguria: “Ero a La Spezia e ho trovato un viaggiatore che dava in escandescenze, mentre stavo chiudendo le porte m'ha preso per il piede e m'ha tirato praticamente giù dal treno e mi ha preso in piena faccia con un pugno al volto, che mi ha provocato la frattura della spina nasale”.
Sempre in Liguria, altra aggressione: “Quando noi saliamo da Savona c'è una persona straniera a cui chiediamo il biglietto e dice che non ce l'ha. Un poliziotto viene, questo dà di matto, lo riempie proprio di botte e gli frattura l'orbita oculare, poi mi colpisce con un calcio”. È chiaro che non si tratta più di episodi sporadici, ma di una vera e propria emergenza che va affrontata e risolta il prima possibile, perché chi lavora sui treni non può vivere nella paura.