Braccio di ferro
Salvini interviene, lo sciopero dei trasporti del 12 e 13 dicembre ridotto a 4 ore
Il vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha firmato il provvedimento per ridurre lo sciopero dei trasporti proclamato dal 12 sera al 13 dicembre prossimi a sole quattro ore. Nel tavolo convocato oggi dal ministro al Mit Salvini aveva invitato i sindacati alla responsabilità.
Il braccio di ferro ha dunque avuto lo stesso esito di quello che ha preceduto lo sciopero nazionale dello scorso 29 novembre, risolto dal ministro con la precettazione e con il segretario della Cgil Maurizio Landini e quello della Uil Pierpaolo Bombardieri che non avevano esitato a fare ricorso, poi respinto.
"Si potrà e si dovrà ragionare insieme ai sindacati, non contro i sindacati, di un aggiornamento della legge sullo sciopero", aveva detto nel pomeriggio lo stesso Salvini, a margine del consiglio nazionale Fiaip sottolineando che si tratta di "un diritto costituzionale garantito ma se c'è più di uno sciopero al giorno vuol dire che anche lo strumento sciopero va aggiornato all'anno 2025". Quindi, secondo Salvini, "non contro ma insieme, anche ripensare alla forma sciopero, sia nell'interesse degli scioperanti e dei lavoratori sia nell'interesse degli altri lavoratori, penso che sia utile".
Prima della decisione del ministro, USB - Unione sindacale di base, aveva definito "una liturgia" l'incontro al Mit: "USB conferma lo sciopero nella sua forma originaria. Non cediamo alle richieste del ministro che ha rilanciato a mezzo stampa, non appena finito l’incontro, l’intenzione di ridurre lo sciopero a 4 ore". "Abbiamo ribadito al ministro, infatti, come la commissione di garanzia non abbia trovato niente da eccepire sullo sciopero generale del 13 dicembre, che coinvolgerà tutte le categorie pubbliche e private oltre quella dei trasporti. Sconsigliamo, quindi, il ministro a procedere con un’ordinanza: già lo scorso anno, in una situazione analoga, il nostro sindacato aveva disobbedito alla precettazione e aveva fatto ricorso al TAR, vincendolo".
"È stata occasione per ribadire, per l’ennesima volta, lo stato del settore sul piano dei rinnovi contrattuali e delle RSU: il ministro dovrebbe occuparsi delle necessità di lavoratrici e lavoratori, non di portare avanti la sua crociata contro lo sciopero - si legge ancora nella nota -. In questo modo Salvini non fa altro che aprire una nuova stagione di scioperi, con mobilitazioni già indette per gennaio e febbraio. Ricordiamo, infatti, come la legislazione anti-sciopero in Italia sia già di per sé la più restrittiva d’Europa: gli attacchi di Salvini al diritto di sciopero, sancito dalla costituzione, sono pura e semplice propaganda. Le necessità dei lavoratori e delle lavoratrici di tutto il settore dei trasporti sono reali: lo dimostra la grande partecipazione a tutti gli scioperi degli ultimi mesi, nonché la preparazione di altre iniziative per il prossimo futuro. Il 13 dicembre sarà un’occasione per ribadire che, sul diritto di sciopero, non faremo un passo indietro". Altri muro contro muro all'orizzonte.