Tragedia
Roma, Valerio si butta dal 12esimo piano? "Aveva portato qualcosa a scuola", è mistero
Si indaga ancora sulla morte di Valerio, il 12enne morto a Roma dopo essersi lanciato dal decimo piano della sua casa. Pare fosse appena tornato da scuola. Gli inquirenti stanno sentendo i suoi compagni di classe per capire cosa sia successo e ricostruire l'accaduto. E proprio uno di loro avrebbe rivelato: "Non voglio dire cose sbagliate, ma forse aveva portato a scuola qualcosa che non doveva ed era stato scoperto. Non so, magari si era agitato". Intanto, la procura di Roma ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio.
Al momento le indagini si starebbero concentrando sulla Scuola svizzera del quartiere Nomentano, dove il ragazzino frequentava le medie. Per capire qualcosa in più, la polizia ha già interrogato un docente, il direttore della didattica e il prorettore. Tra le ipotesi non si esclude nemmeno quella del bullismo. Anche se Jonathan Rosa, il direttore della Scuola svizzera, è categorico: "Non ci sono stati episodi di bullismo". Disperati i vicini di casa del 12enne: "Valerio era magnifico, una promessa della pallanuoto. Non gli mancava niente".
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Il papà del ragazzino era appena rientrato a casa quando Valerio si è lasciato cadere nel vuoto. Ieri è stato ascoltato dai poliziotti, che vorrebbero capire se magari il piccolo avesse già manifestato in passato segni di malessere. Interrogata anche la babysitter, pure lei presente al momento della tragedia: stava badando alla sorellina di 8 anni. "Valerio era in camera sua. Sentivo rumori, poi non ho sentito più nulla", avrebbe detto agli inquirenti.