Cortocircuito

Follia femminista: vogliono tutelare le donne e le riducono a "persone con utero"

«Un altro pezzo per difendere le donne dalle donne, oddio, ma quand’è che la finirete di farvi del male da sole?». Il commento del collega che sbircia annoiato il monitor del pc la dice lunga su quanto il femminismo abbia rotto le palle. Ma soprattutto su quanto noi donne siamo diventate patetiche, stucchevoli, a tratti banali, nel doverci difendere dalle donne che sistematicamente vogliono ridurci al lumicino di quel che siamo, descrivendoci come quote rosa, animali in via d’estinzione adesso persino puri organi genitali.

L’ultima idea, assurdamente folle e grottesca, è infatti quella di levare la parola “donne” dal vocabolario e sostituirla con “persona dotata di utero”. Non più un essere senziente, complesso, meraviglioso che ha faticato a guadagnarsi il proprio posto nel mondo.

Ma un corpo meccanico, dotato di apparato riproduttivo, e quindi in grado di fare figli. Un “fornetto” o giù di lì sarebbe stata la definizione più consona, e forse più sincera. Non è la prima volta che succede, badate. L’autorevole rivista Lancet ci aveva provato qualche anno fa con un’articolessa di tale Sophia Davis che spiegava quanto i corpi dotati di vagina siano stati trascurati nella storia. I lettori erano balzati sulla sedia ma la faccenda era finita in sordina, relegata nelle controversie femministe da salotto. Ieri invece la questione è tornata sotto i riflettori con un post autorevole in cui si discettava, guarda caso, di problemi femminili (...)

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