Il bigliettino
Nole Canavese, l'ultimo messaggio di Carola prima di uccidere la figlia: "Non ce la faccio a crescerla"
"In famiglia facevamo i turni per essere sempre in casa". I segnali c'erano tutti. Mamma Carola aveva chiesto aiuto ad amici e parenti: la depressione post-parto stava prendendo il sopravvento. E alla fine la tragedia si è consumata. La piccola Perla è stata trovata morta dal padre nella vasca da bagno della sua casa a Nole Canavese, nel torinese.
Perla avrebbe compiuto 10 mesi proprio mercoledì 27 novembre. Era "la gioia di sua mamma", hanno confessato tutti i passanti che hanno assistito al via vai di polizia e sanitari. Ma in Carola c'era qualcosa che non andava. La donna, prima di macchiarsi d'infanticidio, aveva sparso dei bigliettini per tutta la casa: "Non ce la faccio più", "Non riesco a tenere la bambina", "Non ce la faccio a crescerla". Poi è andata nella camera da letto e ha provato a uccidersi, con un coltello. Nessuno ha sentito niente, dalle casette vicine. È successo tutto in silenzio. In pochi minuti.
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Come riporta la Stampa, la donna è ricoverata nel reparto di terapia intensiva, piantonata dai carabinieri. Non è in pericolo di vita. È in stato di fermo per l'omicidio della figlia. Un atto dovuto. Quando si riprenderà, nei prossimi giorni, verrà interrogata dagli investigatori. La 34enne, con il necessario supporto psicologico, proverà a ripercorrere cosa è successo quando è rimasta sola con la figlia Perla.
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