Etica e società

Via l’impazienza: l’attesa è un bene che non va sprecato

Steno Sari


 Lo scrittore Alexander Rose disse: “Metà del supplizio della vita è aspettare”. Imparare ad aspettare le cose che desideriamo è probabilmente una delle lezioni più difficili da accettare. Oggigiorno sembra che il tempo non basti mai, e il pensiero di avere tante cose da fare può rendere l’attesa davvero snervante. Spesso siamo come i bambini, impazienti per natura. Qualunque cosa attiri la loro attenzione, la vogliono, e la vogliono subito! Milioni di persone non disposte ad aspettare — o che perlomeno non vedono nessuna ragione per farlo — si sono indebitate fino al collo per soddisfare subito i loro desideri. E non potendo pagare i debiti molti di questi sventurati perdono tragicamente sia la casa che i beni.

Nelle nazioni più progredite il mondo della pubblicità approfitta dell’evidente tendenza ad appagare subito il proprio ego. Veniamo incoraggiati a soddisfare tutti i nostri desideri. Vogliono farci credere che le moderne comodità siano assolutamente necessarie. Perché farne a meno, si sostiene, specie quando carte di credito, pagamenti rateali e dilazionati permettono di avere tutto subito? “Meriti il meglio; tratta bene te stesso! Ricorda, o adesso o forse mai più!”, dicono gli slogan pubblicitari. Intanto, decine di milioni di persone nei paesi in via di sviluppo tirano avanti con il minimo indispensabile o forse anche con meno. È un dato di fatto: non tutto si può avere quando si vuole. Anche nel caso di desideri legittimi dobbiamo imparare ad aspettare il tempo appropriato per soddisfarli e questo può essere molto frustrante e a volte anche mortificante. Molti imparano la lezione ma altri non la imparano mai.

Il tempo, la nostra risorsa più preziosa, è una parte della nostra vita e non possiamo permetterci il lusso di sprecarlo correndo dietro alle chimere. Se non ci prefiggiamo di essere consci del tempo, molto rapidamente la nostra vita diviene disorganizzata e caotica. Potremmo facilmente sciupare troppo tempo e non dedicarne abbastanza ad attività che lo meritano. Il tempo perso ad aspettare inutilmente è perduto per sempre e chi stoltamente vuole tutto finisce per non avere quasi nulla. In effetti, dato che aspettare è una realtà inevitabile della vita, saper aspettare con pazienza e intelligenza, quando è necessario, rivela maturità.

Sarebbe molto più sopportabile se tutti imparassero la lezione, anche quando l’attesa è dovuta all’inefficienza o all’indifferenza degli altri. Certo, sarebbe anche più facile essere pazienti se tutti imparassero a usare bene il tempo a loro disposizione. Dovunque viviamo e chiunque siamo, la nostra vita — i giorni, le ore, i minuti che abbiamo davanti a noi alla nascita — è limitata. Non sprechiamo questo bene prezioso. Apprezziamo ciascun giorno per dare un senso alla nostra vita e renderla più significativa.

Scrive, infatti, il salmista: “Facci capire che abbiamo i giorni contati, allora troveremo la vera saggezza” (90,12, TILC). E perciò, possiamo “contare i nostri giorni” in modo saggio, per poter usare al meglio il tempo che ci rimane da vivere con le persone che amiamo?