Pugno duro
Treni, caos a Roma: cadono le prime teste, la decisione lampo di Salvini e RFI
Cadono (metaforicamente) le prime teste per il mercoledì nero dei treni a Roma, con 100 convogli soppressi e ritardi di ore per un guasto tecnico occorso nella notte tra martedì e mercoledì a Roma Termini. Una nota del Ministero dei Trasporti guidato da Matteo Salvini comunica che RFI ha già sospeso, con decisione lampo, il contratto con la società intervenuta sulla tratta ferroviaria Parco Prenestino - Roma Termini, dove si è verificato un danno alla linea con conseguenze devastanti sulla circolazione dei treni. La firma è avvenuta mercoledì sera, dopo le necessarie verifiche annunciate nella giornata di ieri dallo stesso Salvini, che aveva espresso fin da subito l’esigenza di verificare l’accaduto per accertare eventuali responsabilità e agire di conseguenza. Il leader della Lega e vicepremier aveva reso noto che il guasto era dovuto a un "chiodo piantato male" dagli operai della ditta esterna.
"Come premessa ci tengo a dire che è doveroso scusarsi per i disagi della giornata. C'è stato un guasto a una cabina elettrica che alimenta gli impianti di circolazione all'interno del nodo di Roma, tutto è capitato intorno alle 6.30 del mattino rendendo impossibile l'utilizzo degli impianti delle stazioni di Roma Termini e di Roma Tiburtina. Il guasto è stato provocato da alcuni lavori notturni effettuati da un'azienda esterna al gruppo Ferrovie, un'attività svolta in modo non corretto che ha danneggiato un cavo e compromesso il funzionamento dell'alimentazione elettrica di una cabina", conferma al Corriere della Sera Gianpiero Strisciuglio, amministratore delegato di Rete ferroviaria italiana.
"A quel punto si è aggiunto il malfunzionamento della stessa cabina, anziché intervenire il sistema di alimentazione alternativo è scattata la messa in sicurezza dell'operatività, scollegando tutto. Una serie di malfunzionamenti, ma originati dal danno sulla linea elettrica causato dalla ditta esterna", prosegue Strisciuglio, che sottolinea: "Noi ci siamo subito attivati con tutte le verifiche, ma il primo responso attribuisce in maniera chiara la responsabilità al danno sul cavo come causa principale dell'interruzione del servizio".
Strisciuglio, che ha definito il guasto come 'raro', intende dire che "la rarità è nel fatto che la cabina di per sé ha una dotazione che le consente di supplire al primo malfunzionamento, ma in realtà all'interno della stessa cabina, come detto, qualcosa si è bloccato e questo è tuttora oggetto di ulteriori approfondimenti. Le cosiddette ridondanze tecniche che salvaguardano il funzionamento dell'impianto sono state, ripeto, vanificate da questa catena di anomalie". "La riparazione del cavo è ancora in corso, ma in un paio di ore (alle 8.30, ndr) abbiamo rimesso in funzione il sistema di backup. Si tratta di un intervenuto molto complesso che i nostri manutentori hanno ripristinato in tempi record, ma poi occorre comunque del tempo per riavviare con gradualità i nostri impianti in modo di assicurare la necessaria sicurezza della circolazione dei Treni", aggiunge l'ad di RFI.