La confessione

Sharon Verzeni, Sangare con 4 coltelli e due minori minacciati: "Omicidio premeditato"

Dice di avere avuto un raptus, ma la Procura a Moussa Sangare contesta la premeditazione in quanto "aveva 4 coltelli per colpire qualcuno". A quanto s'apprende, Moussa Sangare, fermato nella notte dai Carabinieri "avrebbe puntato il coltello" contro due ragazzini di 15 e 16 anni "minacciandoli". Ma l'omicida ha riferito di aver agito perché "ho avuto un raptus improvviso – ha raccontato alle forze dell’ordine -. Non so spiegare perché sia successo, l’ho vista e l’ho uccisa”, ha spiegato nella sua confessione resa nella notte dichiarandosi addolorato per l’omicidio commesso. "Sentiva di dover compiere questo gesto", è quanto avrebbe riferito questa notte il 31ene agli investigatori.

Intanto, a quanto s'apprende Moussa Sangare viveva in una casa occupata. L'uomo viveva da solo in quanto la madre e la sorella lo avevano denunciato per maltrattamenti.  A riferirlo è stata la procuratrice aggiunta di Bergamo, Maria Cristina Rota nel corso della conferenza stampa in Procura a Bergamo.  

 

 

 

La procuratrice ha anche invitato i due ragazzini di 15 e 16 anni a presentarsi in Caserma. "Sarebbe anche un dovere", ha spiegato la procuratrice Rota per cui "se vengo minacciato per strada, posso anche ritenere di non andare a denunciare, ma dopo un omicidio di questo genere riteniamo sia un dovere se erano in quell'arco temporale e nello spazio dello stesso paese" visto che "potevano dare informazioni utili per ricostruire l'identikit". Rota ha inoltre confermato che l'uomo è uscito con un obiettivo evidente: "voleva colpire qualcuno".