Parole chiare

Sharon Verzeni, Sergio Ruocco: "Il killer l'ha conosciuto al bar", cosa cambia

Sergio Ruocco rompe il silenzio e lo fa parlando in modo chiaro delle ipotesi sull'identikit del presunto assassino di Sharon Verzeni, la sua compagna 33enne uccisa con quattro coltellate: "Non riusciamo a immaginare niente. L’unica cosa che potrei pensare è a qualche cliente del bar dove lavorava, che le ha dato fastidio, ma non mi ha mai detto niente. Prima andava al pomeriggio, poi negli ultimi due mesi alla mattina".

Un dettaglio questo che è anche al vaglio degli inquirenti. In un colloquio con Repubblica, il compagno di Sharon spiega perché la sua compagna non lavorava mai di notte: "Mai, perché stava alla pasticceria, non allo spaccio dietro che è sempre aperto. Ma al bar vanno persone normali, non è un posto malfamato". E ancora: "Andava da persone che conosciamo bene, sono tutti parenti, magari alla lontana, ma gente che sappiamo chi è. Forse l’hanno scambiata per un’altra persona". Poi il dettaglio sul pc, prelevato dagli inquirenti solo pochi giorni fa: "Non ho detto niente del pc ai carabinieri perché era sul tavolo la sera che sono venuti a casa. Lei l’avrà usato forse una volta, un anno fa. Io lo usavo solo ogni tanto. Faceva tutto col telefono". Infine parla anche di Scientology e gli incontri con persone a lui sconosciute: "Forse una, due persone con cui parlava ogni tanto, e ci ho bevuto anche io un caffè, ma brava gente. Su Scientology non ci sono stati problemi".