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Morta Paola Zanin Concati, addio alla mitica (e originale) Casalinga di Voghera

Luca Puccini

Alla fine è diventato anche un modo di dire. La “casalinga di Voghera”. Quasi un mito, di certo il simbolo (orgoglioso, orgogliosissimo) di un mestiere per troppo tempo sottovalutato, stereotipato, dato per scontato. Eppure lei, Paola Zanin Concati, 76 anni, non aveva niente di tutto questo. Non era una donna che si poteva sottovalutare, era l’esatto opposto di un cliché, come facevi a non accorgerti della sua presenza? Era una, la signora Paola, che non aveva paura di essere attivissima nella difesa della categoria della quale faceva parte, quella delle massaie; era una che andava in televisione con il piumino della polvere in mano e il sorriso sulle labbra, a testimoniare che non c’è proprio niente di male, non c’è assolutamente niente di cui vergognarsi (anzi) nel rassettare casa e nello spazzare il cortile; era una che nella sua Voghera aveva persino fatto parte della commissione per le pari opportunità.

L’ASSOCIAZIONE
È morta, il dì prima di Ferragosto, cioè mercoledì scorso, la “casalinga di Voghera”: il cuore (e l’anima) di quell’associazione, si chiama nel medesimo modo, che lei stessa ha promosso e fondato, negli anni Novanta, il secolo scorso, una vita fa, e che presiedeva, per cambiare la percezione di un lavoro che l’immaginario collettivo, per tanto tempo, troppo, aveva rilegato a un ruolo marginale, poco attrattivo, pure poco scolarizzato, come se ci fossero impieghi di Serie A e altri di Serie B e alle nostre mamme (oppure, peggio ancora, alle nostre nonne) toccasse in automatico sempre il campionato di retroguardia. Ma per favore.

 

 

 

E forse non è un caso che oggi, a Voghera, questa piccola cittadina di neanche 39mila abitanti in provincia di Pavia, in Lombardia, che ne basta il nome e prima di qualsiasi altra cosa ti viene in mente lei, la sua “casalinga”, ecco, probabilmente non è un caso che a dare notizia della morte della signora Paola, sia un’altra Paola, Paola Garlaschelli, sindaco di Voghera. «A me lo stereotipo della casalinga non ha mai rimandato un’idea di mediocrità, ma al contrario l’idea di donne operose e dedicate alla serenità e al benessere della famiglia», dice, appunto, Garlaschelli: «Paola Zanin è stata un faro di dedizione e forza. La sua passione per il miglioramento delle condizioni delle donne e il suo impegno instancabile per il bene della comunità hanno fatto di lei una figura ammirata e rispettata».

A Voghera, una ventina di anni fa, è persino comparsa una statua in vetroresina della “casalinga” per antonomasia: l’aveva donata alla città la trasmissione tivù Il treno dei desideri: è rimasta in piazza per quasi cinque lustri, rimossa solo nel 2015 perchè non piaceva all’intera cittadinanza. Che, però, non ha mai messo in discussione il ruolo centrale delle sue “casalinghe”. Ci vuole forza e tempra per tenere in ordine, amministrare, mantenere una casa. La quale spesso vuol dire una famiglia (quella della signora Paola, tra parentesi, è composta da due figlio, Riccardo e Daniele). Ci vuole impegno, ci vuole dedizione, ci vuole anche cervello e praticità: due cose che non s’imparano a scuola. «Ci mancherà profondamente», chiosa la prima cittadina di Voghera, «ma il suo spirito e il suo esempio rimarranno con noi».

IL CORDOGLIO
Non è la sola, Garlaschelli, a usare parole di cordoglio e a ricordare una figura che, letteralmente, è riuscita a spazzare via pregiudizi e luoghi comuni. C’è anche Elena Lucchini (Lega), che fa l’assessore in regione Lombardia alle Pari opportunità («È divenuta un simbolo grazie alla grande dedizione e alla passione con cui ha rappresentato, in tanti anni, la categoria delle massaie del territorio») e c’è, soprattutto, il governatore lombardo, Attilio Fontana (Lega pure lui) che sui social commenta così la scomparsa di Paola Zanin Concati: «Era giustamente orgogliosa di rappresentare tutte quelle donne, spesso mamme, che con passione e dedizione sono il fulcro della famiglia.

Condoglianze e vicinanza ai suoi cari e un sentito ringraziamento a tutte le casalinghe». È che dovremmo fare tutti in quetso modo, dopotutto. Dovremmo, insomma, tutti ringraziare chi, più o meno in silenzio, più o meno con sacrificio, più o meno barcamenandosi tra mille impegni, ci ha accudito e ha accudito quello che una volta era il “focolare domestico”. I funerali della signora Paola si svolgeranno questa mattina, sabato 17 agosto 2024, a partire dalle 9:00, nel Duomo della sua città, Voghera.