La Fiera delle Grazie

Ferragosto, Curtatone invaso dai "madonnari": la sfida è sulla Commedia

Nicoletta Orlandi Posti

Il madonnaro è un artista di strada, che celebra l’effimero realizzando, con semplici gessetti colorati, meravigliosi dipinti su strada, destinati a svanire con il primo temporale. Questi talentuosi maestri, inginocchiati a terra, danno vita a opere di straordinaria bellezza, raffigurando immagini sacre che, pur vivendo solo per un breve momento, lasciano un’impronta duratura nell’animo di chi le ammira. L'occasione per vederli in azione è quella che offre il borgo Grazie di Curtatone, in provincia di Mantova, che da oggi e fino al 18 agosto ospita l'Antichissima Fiera delle Grazie, un evento che ogni anno attira oltre 100mila visitatori da tutto il mondo, e che rappresenta un intreccio perfetto tra arte, tradizione e spiritualità, in un contesto unico e suggestivo.

 

Quest’anno, che si festeggia la cinquantesima edizione della kermesse, i madonnari renderanno omaggio alla Divina Commedia di Dante Alighieri, dedicando le loro creazioni alle tre cantiche – Inferno, Purgatorio e Paradiso. "Il 14 agosto i madonnari iniziano a dipingere le tre cantiche e alla fine sarà un’opera unica che darà tanta energia e positività a chi la guarderà", ha dichiarato Carlo Bottani, presidente della Provincia di Mantova e sindaco di Curtatone. Il sagrato del Santuario della Beata Vergine delle Grazie sarà suddiviso in tre settori, ciascuno corrispondente a una cantica, offrendo ai visitatori un percorso visivo di grande impatto e suggestione.  A presiedere le tre giurie che valuteranno le opere sarà Kurt Wenner, uno dei più celebri street artist a livello mondiale, nonché maestro madonnaro e pioniere della street painting tridimensionale. Wenner ha un legame speciale con il borgo di Grazie, dove nel 1991 realizzò un’opera collettiva per la visita di Papa Giovanni Paolo II. Quest'anno, avrà l’importante compito di giudicare le creazioni dei 135 artisti in gara, di cui circa 40 provenienti da 16 diversi Paesi, rendendo questa edizione ancora più internazionale e competitiva.

 

Ma l'Incontro nazionale dei madonnari non è solo una celebrazione dell'arte: è un’occasione per riflettere sulle radici profonde di questa tradizione. Come ricorda Carlo Beduschi, presidente del Centro Italiano Madonnari (CIM) di Curtatone, questa manifestazione ha dato dignità e visibilità a un’arte un tempo marginale. "Nel 1973, quando si tenne la prima edizione dell’incontro-concorso di Curtatone, i madonnari facevano vita itinerante e vivevano della loro arte praticata fra strade e piazze, raccogliendo con fatica l’obolo dei passanti, non sempre benevoli con loro", ha dichiarato Beduschi in un'intervista ad Avvenire. Oggi, l’arte madonnara è una pratica apprezzata e riconosciuta, anche se pochi riescono a vivere esclusivamente di questa attività. Molti artisti, spinti da una forte motivazione spirituale o dal desiderio di migliorare la propria tecnica, partecipano con passione a questo incontro, affrontando opere sempre più complesse. La tradizione del madonnaro, che prevede la realizzazione di immagini sacre inginocchiati a terra, è anche un’espressione di profonda religiosità e umiltà. "Il madonnaro lavora a terra, inginocchiato. Come pregasse", riflette Beduschi, sottolineando il legame indissolubile tra arte e spiritualità che caratterizza questa forma d’espressione.

 

Quest’anno, per agevolare pellegrini e turisti nella visita, sarà disponibile un totem interattivo con una mappa del percorso suggerito e un QR code che permetterà di accedere all’elenco delle opere, ciascuna accompagnata dal relativo verso dantesco di ispirazione. Le cantiche saranno reinterpretate da tre categorie di artisti: madonnari semplici, qualificati e maestri madonnari, in un dialogo continuo tra tradizione e innovazione. L’Antichissima Fiera delle Grazie e l’Incontro nazionale dei madonnari sono dunque molto più di un evento artistico: rappresentano un momento di condivisione e celebrazione della cultura e delle tradizioni mantovane. Come ricorda Beduschi, Curtatone ha saputo trasformare un’arte effimera e spesso misconosciuta in un patrimonio culturale riconosciuto e apprezzato, capace di attirare l’attenzione di personalità del calibro di Enzo Tortora e di affascinare un pubblico sempre più vasto. Questa edizione, dedicata alla Divina Commedia, promette di essere un’esperienza indimenticabile, un viaggio attraverso l’arte, la fede e la storia, capace di stupire ed emozionare tutti coloro che vi prenderanno parte.