L'omicidio
Sharon Verzeni, l'assassino voleva colpire lei? I dubbi sulla fuga
È falso "che io non volevo sposare Sharon. Non è così". Lo ha detto Sergio Ruocco, il compagno di Sharon Verzeni, la 33enne uccisa con quattro coltellate a Terno d’Isola, in provincia di Bergamo, in un’intervista al Corriere della Sera. "Avevamo appena finito il corso per fidanzati e volevamo prenderci il tempo per organizzare con calma il matrimonio nel 2025. Stavamo iniziando a guardare i ristoranti", ha detto l’uomo al quotidiano di via Solferino. Rispondendo a una domanda su che idea si è fatto dell’omicidio, l’idraulico 37enne dice di aver inzialmente "pensato agli spacciatori in piazza ma adesso non ci credo più".
Intanto le indagini proseguono. Il dubbio che si fa strada è uno solo: Sharon era l'obiettivo dell'assassino oppure avrebbe colpito a caso? Ma gli interrogativi si pongono anche sul piano dell'identikit del killer. Non appare nelle videocamere di sorveglianza pubbliche e il sospetto è che possa essere fuggito tra le case private per evitare si essere immortalato. Una circostanza questa che potrebbe condurre ad un omicidio studiato nei minimi dettagli.
L'assassino era a conoscenza della posizione delle telecamere e così, in modo agile, le ha schivate? Proseguono gli accertamenti al Ris di Parma sui coltelli trovati nella zona e in un box sequestrato. Ma non sono arrivati ancora i risultati a Bergamo.