Trasfertisti

Versilia, la banda degli orologi fa piombare i turisti nel terrore

Luca Puccini

Esempio (tratto da una storia vera). Versilia. Forte dei Marmi, via Trento. Cinque gironi fa. Caldo, il primo. Quello che ti appiccica la camicia di lino alla schiena, che l’aperitivo va bene ma porti-il-secchiello-del-ghiaccio-per-favore, che appena cala il sole si passa dalla spiaggia al corso. Si va a giro. Gente, tanta gente. Una fiumana di gente. Turisti, soprattutto. Ristoranti, wine bar, lounge sul lungomare. L’estate, quella un po’ chic, che non bada a spese, che non lesina sul conto. È “il Forte”, mica Coccia di Morto (con tutto il rispetto).

Un signore di sessant’anni cammina a braccetto della moglie. Sono entrambi ucraini. Facoltosi. In ferie. Lontano da quel disastro che è la guerra di Putin. A un certo punto lui urta qualcuno. O forse è qualcuno che urta lui. Pochi secondi. L’orologio Richard Mille che ha al polso, valore di mercato 300mila euro, è sparito. L’ucraino si guarda attorno, non è che non sia reattivo, scatta ma scatta con lo scarto di un mezzo minuto abbondante: il malvivente che gli ha portato via il tempo si è già dileguato. A lui non resta che sporgere denuncia e rientrare in albergo.

 

 

 

LA STAGIONE “GIUSTA”

È la stagione, rovente, degli scippi. Che si concentrano tutti in quel fazzoletto di rena, però. Tra “il Forte” e Viareggio, sul litorale toscano, un po’ (poco) Jerry Cala alla Capannina, un po’ (molto di più) buen retiro degli Agnelli. Almeno qualche anno fa. Sapore di mare. Non è il primo orologio di lusso che scompare, quello dell’ucraino 60enne. Nelle ultime settimane, da fine giugno, di bagnanti, vacanzieri e villeggianti “alleggeriti” come le lui quasi non se ne contano.

Stessa storia, stesso posto, forse pure stesso bar. Domenica sera, zona Vittoria Apuana, un signore di 50 anni, due uomini su uno scooter, un Rolex da 50mila euro, scippato. Venerdì pomeriggio, davanti alla Passeggiata di Viareggio, un chirurgo, una donna che lo prende di sorpresa, gli afferra il braccio, ma-la-conosco-o-no?, intanto lei se l’è già data a gambe, a lui manca il suo Rolex. Fine giugno, un americano, una donna, di nuovo, che lo abbraccia per strada, ruzzolano assieme sui sanpietrini, lui rimedia qualche escoriazione e finisce all’ospedale, lei l’ennesimo Rolex da 50mila euro e finisce chissà dove. Il mese scorso, una coppia di Modena, la signora 73enne vede cadere un ragazzo, si avvicina, l’aiuta, lui le sorride e intanto le sfila un Patek Philippe da 20mila euro. «Oramai», confermano le forze dell’ordine, «si registrano due o tre colpi a settimana».

Tanti. Troppi. Un numero sufficiente a lanciare l’allarme e a far venire qualche sospetto. Che ci sia una mano organizzata dietro. Una banda, un gruppo di professionisti, una gang del super-watch. Magari con le spalle coperte dalla criminalità mafiosa o dai clan della camorra. Non sarebbe la prima volta. È successo, in passato, che “comitive di napoletani in trasferta”, in Versilia come tour operator però delle mani leste, arrivassero in treno, colpissero più o meno a casaccio, i più pianificatori con qualche basista locale, gli altri all’avventura, ma con le stesse modalità, per poi rientrare in Campania e allargare il business del mercato nero. Soldi facili, problemi seri.

 

 

 

UN ARRESTO

A maggio, un 26enne campano, è finito nel mirino della polizia toscana per il furto con strappo di un orologio da 80mila euro. Hanno impiegato un anno a metterlo al cresco, gli agenti, dato che la sua vittima era una turista che stava a Forte dei Marmi nel giugno del 2023: ma quel che conta è che ci sono riusciti. Destrezza, tecniche consolidate, studiate nei minimi dettagli, l’abbraccio a sorpresa (che resti lì per qualche istante intontito a chiederti cosa-cribbio-sta-accadendo), lo scivolone simulato, quasi nessuno punta sulla forza bruta. Il risultato, tuttavia, è uguale per tutti: polso nudo, portafoglio vuoto, una vacanza più cara del previsto. E anche meno piacevole.