L'ultimo atto

Viganò dichiara guerra a Papa Francesco: "Trionfare sui nemici", la messa 'clandestina'

"Come tutti i primi sabati del mese, oggi offro il Santo Sacrificio della Messa secondo le intenzioni degli amici e benefattori della Fondazione Exsurge Domine e di tutti coloro che mi hanno espresso la loro vicinanza spirituale e materiale in questi frangenti": monsignor Carlo Maria Viganò lo scrive sulla piattaforma X, sfidando di fatto il Vaticano e celebrando messa nonostante la scomunica arrivata ieri per scisma dall'ex Sant'Uffizio. La celebrazione si tiene nell'eremo di Viterbo dove sorge la sua fondazione, Exsurge Domine. 

L'ex nunzio negli Stati Uniti, nel decreto di scomunica del Sant'Uffizio, era stato messo in guardia dal rischio di spretamento. Nonostante questo, lui ha tirato dritto: "Invito tutti a unirsi a me nella fiduciosa preghiera al Cuore Immacolato di Maria, affinché il Signore conceda alla Santa Chiesa di trionfare ancora sui suoi nemici che oggi la eclissano e usurpano la sua sacra autorità". Un attacco diretto contro i vertici della Chiesa e in particolare contro Papa Francesco.

 

 

 

Il vescovo è stato scomunicato per "il rifiuto di riconoscere e sottomettersi al Sommo Pontefice, della comunione con i membri della Chiesa a lui soggetti e della legittimità e dell’autorità magisteriale del Concilio Ecumenico Vaticano II": questo quanto si legge nella nota diffusa dal Dicastero per la Dottrina della Fede, che lo ha scomunicato latae sententiae, cioè con effetto immediato, secondo quanto previsto dal canone 1364 del diritto canonico.