Il retroscena

Bozzoli, l'ultimo accesso a WhatsApp e la pista del compleanno: "Perché è fuggito"

Giacomo Bozzoli è in fuga ormai da qualche giorno. Condannato per l'omicidio dello zio nella fonderia di famiglia nel Bresciano, deve scontare un ergastolo. Come è noto il 39enne era stato condannato sia in primo che in secondo grado. Poi è arrivata la sentenza di Cassazione che di fatto ha spalancato le porte del carcere che però non sono mai state varcate dall'assassino.

A questo punto, dopo un silenzio durato diversi giorni, è scattato il mandato d'arresto internazionale. Un mandato che dovrebbe permettere al nostro Paese di ricevere l'aiuto delle forze dell'ordine degli altri Stati per mettere le mani sul latitante. Il suocero aveva dato un'indicazione agli investigatori: "Cercatelo in Francia". Ma a quanto pare le ricerche non hanno confermato la versione del padre della moglie di Bozzoli. Il latitante è in fuga insieme al figlio e alla moglie. Ed è proprio questa circostanza che potrebbe spiegare i motivi della fuga. Gli inquirenti, secondo quanto riporta ilGiorno stanno seguendo un'altra pista che porterebbe non ad una fuga vera e propria ma ad un allontanamento volontario per trascorrere gli ultimi giorni con la famiglie e festeggiare il compleanno del figlio. Poi la consegna. Ma, ribadiamo, si tratta di supposizioni. Intanto nelle ultime ore sono state perquisite le case dello stesso bozzoli e dei suoi parenti. Nessuna traccia. Il suo ultimo accesso a WhatsApp risale a parecchi giorni fa.