In carcere

Fano, coniugi uccisi con la testa fracassata: "Perché li ho ammazzati", la confessione choc

Per la morte dei due coniugi di Fano, uccisi in casa nella giornata di ieri, è finito in carcere il figlio, Luca Ricci, che per primo aveva dato l'allarme chiamando i soccorsi. Dopo ore passate a negare un suo coinvolgimento, alla fine il 50enne ha ammesso l'omicidio dei genitori Luisa Marconi, 70 anni, e Giuseppe Ricci, 75 anni. Il papà è stato ritrovato con la testa fracassata, dopo essere stata colpita probabilmente con un coltello, mentre la mamma è morta per soffocamento. 

Stando a quanto trapelato, l'uomo avrebbe ucciso i genitori perché loro non volevano dargli altri soldi per i suoi debiti. Debiti che già avevano costretto la coppia a vendere la loro casa all'asta. Ricci è stato fermato nella notte e portato in carcere per omicidio plurimo aggravato dalla crudeltà. Il 50enne, metalmeccanico di professione, si era trasferito al piano di sopra nella casa dei genitori dopo che la moglie nel 2018 era andata a vivere a Fossombrone con i figli e il nuovo compagno.

 

 

 

Il vicino di casa e amico di Luca, sentito dal Resto del Carlino, lo descrive come "un ragazzo bravo, buono, tranquillo, assolutamente non violento. Un bravo padre che nel limite del possibile non ha mai fatto mancare nulla ai figli. Si è separato dalla moglie, ma erano rimasti in buoni rapporti perché non gli puoi voler male a Luca. Non mi è mai sembrato una persona depressa, nonostante i problemi. Con i genitori era molto legato. Però vai a sapere a volte cosa scatta nella testa delle persone. Alla fine nessuno lo sa cosa succede nelle famiglie".