Sottomissione

Se questo è un Duomo: la rinuncia alla nostra identità

Proveranno a nascondere la notizia, ad attenuarla, ad attutirla, a smorzarla, come del resto si è già largamente tentato di fare ieri.
Oppure, al massimo, di derubricarla a folklore, a colore, a provocazione di un personaggio bizzarro quale Stefano Apuzzo effettivamente è.

Si spiega così il gran silenzio della politica (a partire dal Pd e dagli alleati di quella lista Avs-Bonelli-Fratoianni in cui l’ineffabile Apuzzo è intruppato: meraviglie del “campo largo”) e del mondo cattolico progressista. Non a caso, invece, i più reattivi e sensibili (e ciò va a loro merito culturale, non solo religioso) sono stati gli esponenti della Comunità ebraica milanese, a partire dal presidente Walker Meghnagi, a cui non è sfuggito il significato simbolico dello sfregio, della profanazione, per certi versi dell’appropriazione (...)

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