Fleximan e il doppiopesismo
Fleximan, se chi viola la legge sta con la sinistra è un eroe. Se sta dal "lato sbagliato" va abbattuto
Siamo alle solite: non conta ciò che si fa, ma chi lo fa. Se chi agisce è nella cerchia dei “buoni e giusti” (cioè sta a sinistra o comunque dentro il circuito delle campagne ammesse e gradite dalle parti dei progressisti), allora è un eroe per definizione: “un santo, un apostolo”, avrebbero chiosato Fantozzi e Filini. Se invece chi agisce è fuori da quel perimetro, è per forza un reietto, una non -persona, praticamente feccia.
Un’ennesima prova è arrivata in settimana – ne abbiamo scritto qui su Libero – a Bratislava, dove perfino sparare quattro colpi al petto e all’addome di un primo ministro “sgradito” è diventato motivo di alto encomio sui media internazionali, visto che i proiettili – per così dire – andavano in una direzione ritenuta “giusta” dalle giurie etiche rosse-rosé-fucsia. Ricorderete che lo sparatore (di sinistra ed eurolirico) è stato infatti descritto come un “poeta” e un “non-violento”, mentre la vittima, il premier slovacco Fico (per carità: figura politicamente controversa, non c’è dubbio), è stato immediatamente presentato a tinte fosche («vuole la dittatura», «imbavaglia i giudici»). (...)
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