Brividi
Bari, la baby-escort: "Soldi? No, ecco perché lo facevo"
L'inchiesta sulle baby escort a Bari - arrestate dieci persone (quattro donne e sei uomini) con l'accusa di induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione di tre ragazze minorenni - è finita su tutti i giornali gettando nel panico le giovani studentesse che allora sedicenni si prostituivano per guadagnare soldi facili e potersi così permettere abiti e borse firmate.
"Era terrorizzata" racconta l'insegnante di una delle ragazze coinvolte a Il Messaggero. "Non voglio che esca il mio nome, ho paura di essere riconosciuta", dice spaventatissima la ragazza. La docente sapeva tutto "perché a seguito della denuncia sporta dalla madre, Cristina si era confidata con alcune compagne di classe le quali ci avvisarono di quanto accaduto", racconta. "Noi le siamo state vicino senza dire nulla, ascoltandola quando ha ritenuto necessario confidarsi, supportandola in silenzio e con discrezione".
All'insegnante la ragazzina ha raccontato tutto: "Professoressa per me è solo un brutto sogno, non mi sembra neanche di essere io quella ragazza, spero che nessuno mai mi identifichi con questa storia". E ancora: "Non lo so perché lo facevo, non avevo neanche bisogno di soldi, era forse una sfida in qualche modo". Ma la docente crede che in realtà "si sia fatta soggiogare da queste persone più disinibite, aveva sedici anni e sappiamo come quell'età sia molto delicata".
Aggiunge: "Dopo la denuncia della madre, Cristina rinnegava quanto accaduto nel senso che non ci ha mai detto a noi insegnanti quello che aveva fatto. Erano altre quelle che si prostituivano, lei lo sapeva, era presente ma ha sempre sottaciuto la realtà per un senso di pudore e anche di vergogna. Poi ieri (lunedì ndr) quando la notizia degli arresti è divenuta pubblica, ha parlato chiaramente per la prima volta. Io personalmente all'epoca dei fatti rimasi scioccata perché non riuscivo ad accostare l'immagine di Cristina a questa storia ma il nostro compito è stato quello di aiutarla a rialzarsi e lo abbiamo fatto con discrezione".