Blitz a Padova

Ultima generazione, se la sinistra tratta da eroi gli attivisti perquisiti in casa

Francesco Storace

Devono vandalizzare tutto ciò che hanno a portata di mano e tutti noi dobbiamo farci gli affari nostri. E se i magistrati, non il governo, ordinano di perquisire le loro abitazioni, mica di sculacciarli, urlano alla dittatura sudamericana, ultima variante con cui definiscono l’Italia votata liberamente nel 2022. Sono quelli di Ultima generazione che gridano come ossessi – spalleggiati persino dai pezzi grossi del Pd di Schlein oltre che dagli immancabili acchiappadetenuti di Alleanza verdi e sinistra – per quattro perquisizioni eseguite a Padova nei confronti di membri della loro organizzazione.

Un comunicato delirante ha fatto scoprire l’accaduto... “Ricorda il clima di terrore dell’oppressione della dittatura argentina, lo stile ed i modi del blitz della polizia a casa di quattro persone di Ultima Generazione, ordinato dal PM Roberti (lo stesso che chiese per Ultima Generazione “l’associazione a delinquere”, poi archiviata dal Giudice del Tribunale qualche settimana fa). Alle 7, la polizia si è presentata con mandato a casa di Davide, dottorando a chimica, Tania, dottoranda in psicologia, Emma, psicologa, Fede, 17enne, Isma, laureata in biotecnologie industriali, minacciando di buttare giù la porta e impedendo a qualsiasi persona di filmare, anche quando ricordato al telefono dall’avvocato che fosse loro diritto».

Assoluto sprezzo del ridicolo da parte degli estensori del comunicato. Come se fossero intoccabili di fronte alla legge. Eroi che non devono essere toccati... In effetti, sembrerebbe più un clima da manicomio dei tempi andati quello in cui si trovano a vivere questi ragazzi un po’ strani. Il sequestro di quattro o cinque portatili o Pc ad altrettanti attivisti di Ultima generazione può giustificare questi toni? La magistratura e la polizia non hanno più titolo ad indagare? Quello che stupisce è l’alzata di scudi della sinistra ufficiale, da cui ci aspetteremmo un comportamento più istituzionale che estremista. Manco per idea. Membri della segreteria della leader del Pd si manifestano infuriati per quanto accaduto a Padova.

 

 

 

In particolare lo fanno in due, entrambi candidati alle europee. Non vorremmo che fosse la voglia di preferenze ad aver portato la dirigente dell’ambiente del Pd, Annalisa Corrado, a vergare una nota piuttosto ridicola: «Il governo (che c’entra davvero poco, ndr) tratta questi ragazzi che usano strumenti di protesta non violenta da pericolosi terroristi, e invece non si occupa di manifestazioni che inneggiano all’odio e al fascismo (il cui richiamo oggettivamente mancava, ndr)».

Non può mancare all’appello anche l’altro candidato veneto del Pd, Alessandro Zan, che se la prende addirittura col Viminale: «Il ministro Piantedosi riferisca al più presto in Parlamento su quanto avvenuto a Padova nei confronti di attivisti di Ultima Generazione, tra cui ci sarebbero anche persone minorenni». E in un comunicato, Zan sembra scrivere la trama di un film giallo: «Aprite o buttiamo giù la porta», perquisizioni, sequestri di cellulari e pc: questa non può essere la risposta dello Stato a ragazze e ragazzi che si battono in modo pacifico per contrastare i cambiamenti climatici». «Le Forze dell’Ordine – arriva a scrivere- non possono mai essere sottoposte a pressioni politiche tali da generare reazioni che appaiono inadeguate e sproporzionate rispetto alle circostanze. La destra di governo, che ha gettato fango e lanciato una campagna d’odio verso questi attivisti definendoli addirittura “terroristi”, è responsabile di questo clima inedito di controllo e repressioni. Piantedosi deve chiarire». Non riposa mai, Zan.

Forse voleva apparire più moderata la capogruppo al Senato di Sinistra e Verdi, Luana Zanella, ma anche lei tracima: «La contestazione ambientalista va ascoltata non repressa. Le perquisizioni nelle case delle attiviste e degli attivisti di Ultima generazione è l’ennesima prova di una scelta da parte del Viminale di trattare le proteste come fenomeni criminali». Sono usciti di testa.