La testimonianza

Suviana, "lì sotto un inferno, cosa ho visto": parla il capo dei sommozzatori

"Lì sotto un inferno, impossibile raggiungerli": la terribile testimonianza su quanto accaduto alla centrale idroelettrica di Suviana, sull'Appennino bolognese, arriva dal comandante dei sommozzatori della Guardia di Finanza di Rimini, Giovanni Cirmi. Che, intervistato da Repubblica, ha raccontato: "Ho visto pareti spesse un metro e 80 letteralmente sfondate come fossero di cartongesso. L’esplosione deve essere stata tremenda".

"L’immagine di quelle grosse pareti abbattute dai pezzi di turbina schizzati via in ogni direzione con una violenza inaudita non sarà facile da dimenticare", ha spiegato Cirmi. Ieri le ricerche dei dispersi sono andate avanti in maniera incessante nononostante fumo e locali allagati. "Abbiamo potuto ispezionare soltanto il livello a meno 8, parliamo di 40 metri di profondità - ha detto il comandante dei sommozzatori -. Gli altri due piani inferiori erano già completamente allagati e l’acqua stava iniziando a salire. Siamo andati avanti fin che è stato possibile, ma a quel punto siamo stati costretti a risalire, era troppo pericoloso continuare. Non c’erano le condizioni di sicurezza minime per continuare a operare". Sulla possibilità di trovare vivi gli operai ancora dispersi, invece, Cirmi ha spiegato: "Le condizioni oggettive ci dicono che le possibilità sono poche, ma fin quando c’è anche una sola possibilità noi come sempre faremo tutto il possibile".

Sulle conseguenze che questo incidente avrà sulla fornitura di energia, invece, ha detto la sua Davide Tabarelli, presidente e fondatore di Nomisma Energia. Che, intervistato da QN, ha spiegato: "Nella produzione elettrica totale, la centrale del Brasimone conta davvero poco. Quindi per l'approvvigionamento non ci saranno problemi. Allo stesso tempo, però, un incidente gravissimo come questo impedirà nell'immediato di fare nuovi impianti. Ed è un problema". In ogni caso, ha assicurato che "non c'è un problema di approvvigionamento elettrico, né per l'Emilia-Romagna, né per l'Italia. Anche perché quest'anno ha piovuto tantissimo, pertanto avremo una produzione più abbondante che in passato".