Martedì l'autopsia
Pordenone, la svolta: un medico indagato per la morte della 12enne Natalia
È un medico dell'ospedale Santa Maria degli Angeli di Prata di Pordenone il primo indagato per la morte di Natalia Van Winkle, la dodicenne americana, trovata senza vita dai genitori nel suo letto. La Procura, guidata dalla pm Federica Urban, ha avviato un’indagine per omicidio colposo, focalizzando l’attenzione sul medico che aveva visitato la ragazzina al pronto soccorso pediatrico per alcuni controlli dopo un infortunio subito al ginocchio durante una partita di football. Dopo vari esami tra cui una radiografia e l'ecografia al ginocchio, i controlli all'ospedale avevano tutti dato esito negativo e dunque la dodicenne era stata dimessa con la prescrizione di un antidolorifico e qualche giorno di riposo.
Natalia però è morta durante la notte: a trovarla senza vita nel suo letto il padre che ha pure ha tentato di rianimare la figlia guidato telefonicamente dagli operatori del 112 della centrale operativa regionale. Quando sono giunti sul posto, i sanitari hanno solo potuto accertare che il decesso era avvenuto già da alcune ore, probabilmente nel corso della notte. Natalia presumibilmente è stata vittima di un arresto cardiaco o che la formazione di un coagulo di sangue nella gamba colpita dallo scontro di gioco possa essersi spostato in altri organi, causando gravi complicazioni. La pm titolare del fascicolo, ha nominato un collegio di consulenti tecnici che dovranno eseguire l'autopsia allo scopo di accertare tempi, cause e modalità del decesso, e, eventualmente, se ci sono state colpe, errori od omissioni nelle pratiche medico-sanitarie. Il 12 marzo è prevista l’esecuzione dell’esame autoptico, un passaggio importante per rispondere alle numerose domande che questa triste vicenda ha sollevato.