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Ultima Generazione, altro blitz agli Uffizi: ricoperta con foto la teca della Venere
Ultima Generazione colpisce ancora. Nel mirino nuovamente gli Uffizi di Firenze. Nel pomeriggio di martedì 13 febbraio gli attivisti hanno attaccato con lo scotch di carta, sul vetro infrangibile che protegge la "Nascita di Venere" del Botticelli, alcune fotografie raffiguranti i danni della recente alluvione a Campi Bisenzio. L'azione, durata pochi minuti e condotta da due giovani, è culminata con la lettura di un comunicato. Nella missiva gli attivisti spiegavano le ragioni del gesto.
Ossia, chiedere "un fondo di riparazione di 20 miliardi di euro per tutti i cittadini che hanno subito o subiranno danni dalle catastrofi climatiche", come accaduto "in Emilia Romagna, dove i cittadini sono stati colpiti da un'alluvione, e poi a Campi Bisenzio, con altre persone colpite da un'alluvione". Gli attivisti di Ultima Generazione, inoltre, hanno solidarizzato con gli agricoltori "che sono scesi in strada perché non riescono più ad arrivare in fondo al mese e stanno perdendo i raccolti".
Stando alle prime informazioni, uno dei due attivisti è Giordano Cavini Casellini, il 32enne ecomilitante di Empoli che aveva imbrattato Palazzo Vecchio a marzo dello scorso anno. Recandosi alle Gallerie Cavini Casellini ha violato l'obbligo di dimora a cui è sottoposto in seguito a un blocco stradale, dal 8 dicembre 2023. Per l'azione di disobbedienza civile compiuta rischia quindi gli arresti domiciliari, se non la custodia cautelare in carcere. Intanto nessun danno si registra alla Venere e nemmeno al vetro della teca che protegge il capolavoro rinascimentale.