La ristoratrice

Giovanna Pedretti, "sentita dai carabinieri": cos'è successo prima della morte

Sarebbe stata sentita dai carabinieri nei giorni scorsi Giovanna Pedretti, la titolare del ristorante Le Vignole, trovata morta ieri nel fiume Lambro a Sant'Angelo Lodigiano, forse a seguito di un gesto estremo. La 59enne era finita nella bufera dopo la recensione di un presunto cliente che si lamentava della presenza di gay e disabili ai tavoli vicini al suo. Una recensione a cui il locale aveva risposto dicendo al cliente di non tornare più. Se in un primo momento la signora Pedretti era stata elogiata per la sua risposta, successivamente invece era stata messa in dubbio la veridicità di quella recensione e della risposta. 

Stando a quanto trapelato finora, come riporta Repubblica, la donna sarebbe stata sentita come persona informata sui fatti proprio in merito alla recensione. Pare che i militari volessero capire se nella recensione si prefigurasse il reato di istigazione all'odio. Dalle prime verifiche investigative, inoltre, sarebbe emerso anche che Pedretti e la sua famiglia non avessero particolari problemi economici. La donna e il marito avevano gestito altre attività di ristorazione in passato. E la vendita di un locale in particolare aveva consentito loro di potersi permettere di non lavorare per un breve periodo.

 

 

 

Intanto è stata fissata a mercoledì o giovedì prossimo, all'Istituto di Medicina legale di Pavia, l'autopsia sul cadavere di Giovanna Pedretti. La Procura avrebbe disposto anche l'esame tossicologico. L'inchiesta, al momento conoscitiva, dovrebbe presto diventare a carico di ignoti. Mentre l'ipotesi finora più accreditata dagli investigatori è quella del suicidio.