Il caso
Strage di Erba, il killer acrobata: la carta che "assolve" Olindo e Rosa
Da diciassette anni Rosa e Olindo sono ritenuti i responsabili della strage di Erba e sono entrambi in carcere. Ma ora 156 pagine dell'istanza firmata dagli avvocati Fabio Schembri, Luisa Bordeaux, Nico Vincenzo D’Ascola e Patrizia Morello e la richiesta di revisione del sostituto procuratore generale Cuno Tarfusser, mosso dalla "insopportabilità del pensiero che due persone, probabilmente vittime di errore giudiziario, stiano scontando l’ergastolo" potrebbe ribaltare tutto e trasformare questo caso risolto velocemente in un "clamoroso errore giudiziario".
Valeria Cherubini - La vicina di casa di Raffaella Castagna e Azouz Marzouk è stata presa a sprangate e sgozzata perché era stata testimone della strage insieme al marito superstite Mario Frigerio.
"Fuggita sulle scale e uccisa in casa, come finirono per dire le sentenze? Più probabile che, con quelle ferite, il killer l’avesse massacrata nella sua mansarda: lo attesterebbero le nuove consulenze dei medici legali Valentina Vasino e Alberto Priori e della criminologa Roberta Bruzzone", riporta La Repubblica.
Inoltre Vittorio Ballabio e Glauco Bartesaghi, i primi soccorritori che sentirono la nitida invocazione della donna ("Aiuto! Aiuto! Aiuto!") ancora in vita, non videro fuggire i carnefici. Quindi la tesi sarebbe: "Rosa e Olindo non avrebbero potuto fuggire scendendo le scale, poiché sarebbero stati visti dai soccorritori e non avrebbero potuto attraversare la corte per giungere in casa".
Killer acrobata - Ecco quindi la teoria alternativa a Olindo e Rosa: un killer che sceglie "un’altra via di fuga" e scappa "non essendo conosciuto dai soccorritori e dagli abitanti della corte" proprio "dal portoncino di ingresso". O forse "dal terrazzino della casa di Raffaella Castagna", si cala "con l’aiuto di una grondaia in via Diaz", come suggerirebbero le tracce in casa della moglie di Azouz Marzouk e sul muro esterno.
Spacciatori - Lì peraltro alcuni testimoni avevano notato tre persone in strada più o meno all’ora della strage. "Ma erano elementi già scartati, difficili da far rientrare nella revisione. Così come la perizia ingegneristica sui tabulati Enel di casa Castagna dell’11 dicembre 2006 che dimostrerebbe che qualcuno aveva visto la tv e acceso le luci durante quel pomeriggio: per gli avvocati si tratterebbe degli assassini appostati in attesa, e cioè una banda di spacciatori rivale di quella di Azouz Marzouk, indicata dal nuovo testimone Abdi Kais che con il marito di Raffaella fece la galera per narcotraffico. 'Sono quei due delinquenti lì'".
Mario Frigerio - Il principale accusatore di Olindo e Rosa, dal letto d’ospedale non indicò da subito il vicino di casa. "Ma la scena del suo incrollabile riconoscimento in aula dei due carnefici è scolpita nella cronaca e nella memoria. Così come la frase che subito dopo dedicò a Olindo: 'È inutile che mi guardi, disgraziato, sei stato tu'". I neurologi, gli psicopatologi del collegio difensivo sostengono che "Frigerio fosse assai più lucido in corsia, con la gola ricucita, che dopo, quando il monossido di carbonio gli avrebbe procurato un’amnesia retrograda. Dunque non più lucido, suggestionato, non attendibile".