L'assassino di Giulia Cecchettin
Turetta, scoppia la rivolta in carcere: spostato, cos'è successo
"Radio carcere" riferisce che ci sarebbero solo due detenuti disposti a dividere la cella con Filippo Turetta, reo confesso dell'omicidio di Giulia Cecchettin. Gli altri no, non vogliono essere coinquilini del "bravo ragazzo" che , dopo circa cinquanta giorni di detenzione nel carcere di Montorio a Verona, è in procinto di essere trasferito dalla sesta sezione, l'infermeria, alla terza, più sovraffollata. Il processo di trasferimento, secondo quanto scrive il Gazzettino, potrebbe richiedere tempi più lunghi a causa della difficoltà nel trovare detenuti disposti a condividere la cella con l'assassino della 22enne di Vigonovo.
La ragione è che il femminicidio è reputato un crimine odioso anche da chi è costretto in cella, ma soprattutto tra i carcerati c'è la convinzione che a Turetta siano concessi dei privilegi a loro negati. Come denuncia l'associazione Sbarre di Zucchero, nel carcere scaligero ci sarebbero tanti problemi ai quali si aggiungono evidenti disuguaglianze sul trattamento dei detenuti. La situazione di Turetta, inizialmente oggetto di grande attenzione mediatica e successivamente relegato all'infermeria, ha sollevato malumori tra detenuti, parenti ed avvocati. "C’è chi può trascorrere il tempo giocando con la PlayStation e c’è chi viene abbandonato in una cella di isolamento, con le mure imbrattate di escrementi", ha tuonato Monica Bizaj che rappresenta l'associazione. "Vogliamo capire perché esistano dei privilegi", ha aggiunto, "perché un diritto se non è per tutti diventa un privilegio a tutti gli effetti e noi non possiamo e non vogliamo far finta di nulla". Intanto per il sottosegretario Andrea Ostellari (Lega) e il deputato Ciro Maschio (Fratelli d’Italia) hanno annunciato una visita nel carcere di Montorio dopo l'Epifania. Chissà se incontreranno Turetta.