Il Pontefice

Papa Francesco, Urbi et Orbi: l'appello per gli ostaggi e Gaza

Ancora oggi nel mondo si assiste a numerose "stragi di innocenti", sia nel grembo materno che lungo le rotte dei disperati in cerca di speranza, con molte vite di bambini che vedono la propria infanzia devastata dalla guerra. Nel corso della tradizionale benedizione urbi et orbi di Natale, Papa Francesco ha richiamato l'attenzione sull'eccidio di bambini perpetrato dal re Erode dopo la nascita di Gesù, esprimendo un categorico "no" alla guerra e alle armi.

Il Pontefice ha inviato il suo "abbraccio" in particolare ai cristiani di Gaza e della Terra Santa, rinnovando l'appello per il rilascio degli ostaggi israeliani nelle mani di Hamas e sottolineando la "disperata situazione umanitaria" nella Striscia. Nel contesto della benedizione, papa Francesco ha evidenziato il significato simbolico di Betlemme, luogo dove, nonostante il dolore e il silenzio, risuona l'annuncio del nascere del Salvatore.

Durante la messa per la vigilia di Natale a Betlemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa ha fatto un parallelo tra la condizione di Gesù, costretto a nascere in una mangiatoia per mancanza di spazio altrove, e quella del popolo palestinese, soprattutto a Gaza, che si sente escluso e privato di un luogo. Il cardinale ha sottolineato il contrasto tra il fragore delle armi, il pianto dei bambini e le sofferenze dei profughi, e la gioia natalizia.

Papa Francesco ha richiamato alla memoria la strage degli innocenti di Betlemme, collegandola alle "stragi di innocenti" contemporanee nel mondo, con bambini il cui destino è segnato dalla guerra. Ha enfatizzato il ruolo cruciale del rifiuto della guerra e delle armi per perseguire la pace, sottolineando la contraddizione intrinseca tra la ricerca della pace e l'aumento della produzione e del commercio delle armi.

Nel corso della benedizione "alla città e al mondo", papa Francesco ha rivolto il suo pensiero alla Siria e allo Yemen, esprimendo preoccupazione per la situazione in questi paesi. Ha invocato la pace per l'Ucraina e ha espresso solidarietà al popolo libanese, auspicando la ripresa della stabilità politica e sociale. Infine, ha invitato i fedeli a essere "voce di chi non ha voce", sottolineando la responsabilità di tutti nel promuovere la pace.

In vista del Giubileo del 2025, papa Francesco ha lanciato un appello alla conversione del cuore, esortando a dire "no" alla guerra e a dire "sì" alla pace.