Braccio di ferro

Discobolo Lancelotti, Italia contro Germania: "Restituite il basamento"

"Dovranno passare sul mio cadavere, se rivogliono il Discobolo Lancellotti". A caldo il ministro Gennaro Sangiuliano rispondeva così alla lettera del direttore dello Staatliche Antikensammlungen di Monaco di Baviera che chiedeva la restituzione alla Germania della scultura del II secolo dopo Cristo, considerata la copia romana più bella dell’originale bronzeo di Mirone ormai perduto. "Il Discobolo Lancellotti è patrimonio della Nazione e proprietà dello Stato italiano. È e resterà nella collezione del Museo nazionale romano", aveva specificato il ministro che oggi però va oltre e rilancia. Sangiuliano ha infatti chiesto ai tedeschi anche la restituzione del basamento. "Mi auguro che, nel quadro della cooperazione culturale con la Germania che intendo rafforzare fortemente, troveremo un accordo per il rientro in Italia anche della base marmorea settecentesca che appartiene all’opera di proprietà dello Stato italiano, rimasta finora a Monaco di Baviera", ha puntualizzato.

Sangiuliano, che aveva avuto un incontro con l’ambasciatore tedesco a Roma Hans-Dieter Lucas, ha sottolineato anche, da quanto gli è stato riferito "il governo di Berlino non rivendica il Discobolo e che si è trattata di un’iniziativa del direttore del museo bavarese, che credo ci debba delle scuse". Segnali di apertura infatti sono arrivati da Florian Knauss, direttore del museo di Monaco di Baviera, che ha promesso che si troverà un "accordo amichevole" sulla restituzione all’Italia da parte della Germania della base del Discobolo Lancelotti. "Io e il direttore del Museo nazionale romano, Stéphan Verger, vogliamo parlarci presto", ha spiegato Knauss dicendosi "fermamente convinto che raggiungeremo un accordo amichevole". 

 

 

Ritrovata a Roma sull’Esquilino nel 1781, la statua entrò in possesso dei principi Lancellotti. Impressionato dalla bellezza della scultura durante la sua visita nella capitale italiana nel 1938, Adolf Hitler chiese e ottenne da Benito Mussolini che il Discobolo venisse venduto alla Germania, dove fu esposto presso la Gliptoteca di Monaco. La statua tornò a Roma nel 1948 nel quadro delle restituzioni delle opere trafugate dai nazisti, sebbene il basamento si trovi ancora nel museo del capoluogo della Baviera. All'appello di Sangiuliano di restituzione della base si è accodato il direttore delle Gallerie degli Uffizi di Firenze, Eike Schmidt. Secondo lo storico dell’arte tedesco, senza la propria base, la copia in marmo dell’originale bronzeo dello scultore greco Mirone “non ha valore storico o artistico”. "Faccio un appello a tutti i miei connazionali della nazione alla quale continuo a far parte, anche se ora sono cittadino italiano affinché la Germania restituisca la base della statua che si trova nella collezione del Museo Nazionale Romano della Capitale italiana", ha detto Schmidt spiegando che il basamento "ha valore per la scultura, mentre in Germania non ha alcun senso".