Oltre ogni limite

Delitto Cecchettin, delirio complottista: "Giulia? È tutto inventato"

Alessandro Dell'Orto

Dopo il tempo del dolore e delle lacrime, delle riflessioni, delle polemiche e del rumore, ecco arrivare - puntuale e vergognoso come lo è sempre ciò che offende l’intelligenza e l’anima quello dei deliri. Ne avremmo fatto volentieri a meno, soprattutto questa volta. Ma a chi vive - anzi vivacchia miseramente e in malafede- di ombre e sospetti, dietrologie e fantasie, non è sembrato vero di potersi intrufolare nell’onda emotiva del dramma di Giulia Cecchettin (la ragazza di 22 anni ammazzata dal fidanzato Filippo Turetta a Fossò, Venezia), con assurde teorie complottiste e ipotesi bislacche, che se non fosse che stiamo piangendo un femminicidio farebbero ridere. E invece no, i social ospitano spazzatura di ogni genere e chissenfrega se c’è di mezzo una vita spezzata, un assassino di soli 22 anni, due famiglie distrutte, una società che si interroga: l’importante, per i negazionisti (che poi sono sempre gli stessi che a turno vanno contro qualcosa, dal Covid al cambiamento climatico fino alla guerra in Ucraina), è attaccare, denigrare, produrre storielle che più sono senza senso più le sostengono.

E così ci tocca leggere qualsiasi cosa, addirittura che Giulia non sarebbe morta. Il profilo Facebook Mary OnlyTruth, che raccoglie i sostenitori della setta QAnon (secondo cui esisterebbe un’ipotetica trama segreta organizzata contro l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump) ha pubblicato un testo in cui, ad un certo punto, viene commentato il funerale di Giulia: «...Noto poi un dettaglio: la bara è molto lunga (scende le scalinate). Strano per un corpo alto 1.64». Allucinante.

 

 

 

COSA C’ERA NELLA BARA?

Andrea Tosatto invece, scrittore e stand up comedy, uno che si definisce “Curioso, ficcanaso ed insolente, scrive e dice cose che gli altri non hanno mai osato dire”, in un lungo post sul suo canale Telegram sostiene: «La storia dell’omicidio di Giulia non sta in piedi così come viene raccontata. La narrazione fa acqua da tutte le parti! Non c’è un video, un’immagine. Il video che inchioderebbe Turetta non ce lo mostrano. C’è un ragazzo che avrebbe fatto una mattanza. Una ragazza morta per shock emorragico. Dov’è il sangue? In macchina niente sangue. Turetta si sarebbe fatto qualche migliaia di chilometri in macchina. I benzinai non lo hanno visto pieno di sangue? Dove ha dormito? Dove ha mangiato? Non pigliamoci per il culo».

E ancora. Dr. Barbara Balanzoni, su X(ex Twitter), posta: «Il padre della defunta (?) continua a fare dichiarazioni con voce serena e felice. Chissà che c’era nella bara». Sì, non solo mette in dubbio la morte di Giulia, ma getta anche assurde ombre sul papà Gino, come se il dolore e la reazione al dolore avesse una regola da seguire. Più cerchi complottisti su internet, più ne affiorano, sempre accompagnati da frustrati capaci solo di spargere cattiveria. L’obiettivo è ancora il padre di Giulia: lo accusano di aver scritto, anni fa, commenti sessisti sui social sotto foto di donne avvenenti e in rete girano diversi screenshot di post attribuiti a lui, che sarebbero salvati su WebArchive ma che molti considerano fake. L’obiettivo, ovviamente, è quello di screditarlo, soprattutto per il suo impegno e per il fatto che il Ministero dell’Istruzione e del Merito vuole diffondere nelle scuole la lettera dedicata alla figlia e letta al funerale.

Veleno sul papà, ma anche su Carla, la nonna di Giulia. La donna ha presentato un libro (scritto durante la pandemia), facendosi intervistare, ed è scattata la ferocia. «La nipote è morta massacrata dall’ex, è ancora in obitorio, e devono ancora farle il funerale e la nonna va a raccontare il suo romanzo con il sorriso» hanno scritto la scorsa settimana sui social. E poi: «Ma che cazzo di famiglia è questa io rimango allibito. A questa ammazzano la nipote e promuove il suo libro! Ma vaffanculo».

 

 

 

SCAMBIO DI IDENTITÀ

Odio gratuito, accuse e anche scenari surrealistici. Sentite un po’questo, da non crederci. C’è una folle teoria secondo la quale Elena, la sorella di Giulia, non esisterebbe e il fratello Davide, 17 anni, sarebbe innamorato di Turetta, al punto da travestirsi da donna, Elena appunto, e arrivare a uccidere Giulia per gelosia. ElChicoCurioso twitta: «Non esiste sorella lei è finta. Quello è il fratello innamorato del Turetta e una volta compreso che non c’era verso ha eliminato la competitor. Io la vedo così. Cmq gli occhi non mentono mai. Leggero strabismo foto sx e foto dx. Davide & Elena». E posta un’immagine dello sguardo dei due. Il Cav. Gas Segre-Lerner lo segue, sempre su Twitter, con una foto dei funerali in cui si vedono solo il padre e la figlia: “Dov’è il fratello?”. Ovviamente c’era. Come in tutte le vicende care ai complottisti, poi, non poteva mancare la questione satanismo che ha avuto come obiettivo Elena Cecchettin, sorella di Giulia. La ragazza, durante un collegamento tv con “Dritto e rovescio”, ha indossato una felpa della Thrasher con il logo Skategoat (simboli da skateboard), ed è scattata la follia: su Twitter il capo d’abbigliamento è stato definito «luciferino», mentre il consigliere regionale del Veneto Stefano Valdegamberi, su Facebook, ha sentenziato: «Felpa con certi simboli satanici». E così qualche idiota ha teorizzato che, in quanto adoratrice di Satana, Elena sarebbe dedita alla «magia nera» e avrebbe dunque «posseduto mediate un rituale» Filippo Turetta, utilizzandolo «come burattino» per uccidere la sorella. Quante follie, quante maldestre invenzioni, quanti vergognosi e irrispettosi attacchi. Ma chissà che ora, dopo il tempo dei deliri, possa finalmente arrivare il tempo del silenzio.