Manovre
Rai, la sinistra vuole censurare il nuovo sindacato
Emerge del talento dalla protesta di Peppe De Cristofaro, senatore di Verdi e Sinistra, membro della commissione Vigilanza Rai: «È gravissima l’imposizione fatta dalla direzione ai Tgr di trasmettere nei tg del primo dicembre il servizio sulla nascita di una nuova associazione di giornalisti Rai, chiamata UniRai (associazione non di sinistra, ndr), battesimo a cui ha presenziato in qualità di relatore proprio il direttore della Testata Giornalistica Regionale. Una cosa mai vista prima», continua De Cristofaro, «e sulla quale presenterò un’interrogazione». Una cosa mai vista prima? Solo negli ultimi anni i vari tg regionali hanno trasmesso una ventina di servizi che parlavano dell’Usigrai (il sindacato “rosso” che fino a pochi giorni fa deteneva il monopolio), della Federazione nazionale della stampa, e di Articolo 21, associazione che non guarda a destra neanche quando attraversa la strada. “Imposizione della direzione ai Tgr?”.
«Qualcuno non sa di cosa parla», dice a Libero una cronista Rai. «L’“imposizione” è una semplice e legittima richiesta della direzione, come ce ne sono state tante altre negli ultimi anni, si chiamano “servizi multisede”, e non si è mai lamentato nessuno. Solo che stavolta la cosa non è stata gradita dai commissari del popolo». Peraltro all’inaugurazione dell’UniRai c’erano anche parlamentari di Pd e Italia Viva. Poi il messaggio del ministro della Cultura e 400 giornalisti da tutte le regioni. Andiamo avanti.
Per il senatore De Cristofaro il servizio mandato in onda nei tg «lede l’autonomia delle testate regionali ed evidenzia un gigantesco conflitto di interessi». Qual è la differenza rispetto al servizio del 10 novembre ’21 trasmesso da Aosta a Palermo sul congresso Usigrai? E quelli su flash mob di giornalisti con un manipolo di partecipanti? Il servizio sulla nuova associazione è andato anche su Tg1, Tg2, RaiNews e Giornale Radio, e nessuno dei rispettivi comitati di redazione ha avuto da ridire. Dal coordinamento dei Comitati della Tgr, sì, «sono arrivate alcune richieste di convocare assemblee», ci dice la giornalista Rai, «ma non tutti si sono adeguati.
In alcune redazioni ci sono state spaccature e alcuni documenti non sono stati firmati all’unanimità. Alcuni colleghi, addirittura, hanno visto firmato un documento senza la loro preventiva approvazione. Dai Cdr, poi», conclude, «non è arrivata nessuna nota di biasimo per i direttori dei Tg nazionali». Irrompe (altro tema) Nicola Fratoianni, capo di Sinistra Italiana e socio del Verde Angelo Bonelli: «Era necessario fare “un’intervista esclusiva” alla Meloni nel Tg di Poste Italiane?». Dovevano intervistare Soumahoro?