In carcere
Filippo Turetta, le indiscrezioni dal carcere: quando cammina nei corridoi...
Si è concluso dopo poco più di mezz'ora l'interrogatorio di garanzia di Filippo Turetta davanti al gip nel carcere di Verona. Stando a quanto apprende LaPresse, il 22enne, accusato di avere ucciso la ex fidanzata Giulia Cecchettin lo scorso 11 novembre, si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere. E ancora, sarebbe apparso in lacrime davanti al gip. Le accuse contro di lui sono sequestro di persona e omicidio volontario. Nelle scorse ore il suo avvocato Enrico Caruso aveva annunciato che non avrebbe chiesto i domiciliari per il suo assistito. Non è escluso, però, che venga chiesto un esame psichiatrico per accertare un vizio parziale o totale di mente. Cosa che sarebbe determinante nell'eventuale comminazione della pena.
Successivamente, però, il legale di Turetta ha confermato come il suo assistito abbia confermato l'omicidio della Cecchettin nelle dichiarazioni spontanee rese al gip. Il legale Caruso, dopo circa due ore di colloquio con Turetta, seguito all'interrogatorio, ha spiegato, lasciando il carcere, che il 21enne si prima è avvalso della facoltà di non rispondere, ma ha "ritenuto doveroso rendere dichiarazioni spontanee con le quali ha sostanzialmente confermato le ammissioni fatte alla polizia tedesca". In quelle dichiarazioni (non valide nel procedimento italiano) il 21enne aveva detto, in sostanza, di aver ammazzato Giulia e di non avere poi avuto il coraggio di uccidersi.
L’infermità parziale, infatti, può portare alla riduzione fino a un terzo della pena. Intanto in discussione ci sono anche le eventuali aggravanti, come i motivi abietti e la crudeltà, senza dimenticare la possibile premeditazione. Ipotesi che potrebbe essere supportata da diversi elementi, come la scorta di denaro, l’acquisto del nastro adesivo alcuni giorni prima dell’omicidio e il presunto sopralluogo nella zona industriale di Fossò prima dell’appuntamento con Giulia. Turetta al momento si troverebbe nell’infermeria psichiatrica del carcere di Montorio e sarebbe controllato a vista per il timore che si faccia del male da solo. Dopo le prime notti in cella, il 22enne avrebbe chiesto di vedere i genitori e avrebbe confessato di avere paura. Secondo La Stampa, ieri avrebbe anche chiesto di uscire per l’ora d’aria e sarebbe stato una decina di minuti nel cortile.
Pare, inoltre, che abbia preso degli ansiolitici per dormire. Quando cammina nei corridoi gli altri detenuti devono rimanere in cella. Avrebbe chiesto di avere dei libri e di proseguire gli studi: gli mancano tre esami per a laurea in ingegneria biomedica. Secondo gli altri detenuti non sarebbe sereno in loro presenza: "Ha paura. È sconvolto, non parla quasi con nessuno".