Nero su bianco

Amedeo di Savoia, il segreto svelato del principe-aviatore

Roberto Coaloa

Amedeo di Savoia, Duca d’Aosta (1898-1942), fu volontario nella Prima guerra mondiale, fu Viceré d’Etiopia e morì in Kenya nella Seconda guerra mondiale con l’Onore delle Armi. Tuttora gode dell’ammirazione di studiosi stranieri, di militari e appassionati di aeronautica. Il Quarto Stormo, reparto di caccia dell’Aeronautica Militare, con sede a Grosseto, ha una vera venerazione per Amedeo, il principe aviatore

Lo Stormo, infatti, è intitolato alla memoria del generale pilota Amedeo d’Aosta. Oggi opera al servizio della difesa aerea con il moderno Eurofighter Typhoon ed è impegnato in Romania per supportare operazioni di pattugliamento in Ucraina. A raccontare la vita del Duca d’Aosta, pilota è il volume del torinese Dino Ramella, edito da Priuli & Verlucca, Amedeo Duca d’Aosta, il principe aviatore (pagine 272, euro 32) e arricchito da un inedito apparato fotografico. La copertina del volume è impreziosita da uno scatto che ritrae Amedeo Duca d’Aosta a bordo di un I.M.A.M. Ro. 1 del 21° Stormo di Ricognizione Aerea all’aeroporto di Gorizia, quando ancora il principe ricopriva il grado di colonnello nel 23° Reggimento d’Artiglieria di Trieste.

Amedeo nacque a Torino il 21 ottobre 1898 da Emanuele Filiberto, secondo duca d'Aosta, e da Elena di Borbone-Orléans. Quale erede del ducato d’Aosta ricevette il titolo di Duca delle Puglie. A nove anni fu inviato al collegio di St. Andrew di Londra, nel Regno Unito. Tornato in Italia fu avviato alla carriera militare a quindici anni e iscritto al Reale Collegio della Nunziatella di Napoli. Ben presto Amedeo si scontrò con le rigide prescrizioni imposte agli altri studenti: nessuno doveva rivolgersi per primo al principe, e, se interpellato, doveva mettersi sull’attenti e rispondere solamente: «Sì altezza reale», «No altezza reale». Infastidito da tanta formalità, Amedeo permise ai propri compagni di dargli del tu e di omettere il titolo di Altezza Reale.

 

 

Nel maggio 1915, con l’entrata dell'Italia nella Prima guerra mondiale, si arruolò volontario, a soli 16 anni, come soldato semplice nel Reggimento artiglieria a cavallo “Voloire”. Il padre Emanuele Filiberto lo presentò al generale Petitti di Roreto ripetendo: «Nessun privilegio, sia trattato come gli altri». Amedeo fu destinato alla prima linea, con il grado di caporale e servente d'artiglieria sul Carso, guadagnandosi sul campo il grado di tenente per merito di guerra. Al termine del conflitto ottenne dal padre il permesso di seguire lo zio Luigi Amedeo, Duca degli Abruzzi, in Somalia. Costruirono una ferrovia ed un villaggio, battezzato Villaggio Duca degli Abruzzi. Successivamente studiò all'Eton College ed alla Oxford University, imparando la lingua inglese. Nel 1921 Amedeo partì per il Congo Belga. Viceré d’Etiopia, combatté nella Seconda guerra mondiale. Amedeo morì il 3 marzo 1942 nell'ospedale militare di Nairobi. Al suo funerale anche i generali britannici indossarono il lutto al braccio. Per sua volontà è sepolto al Sacrario militare italiano di Nyeri, in Kenya, insieme a 676 suoi soldati.