Vaticano, Papa Francesco e l'auto elettrica? Ecco cosa c'è dietro
a Il Vaticano si fa “verde” e rinnova il parco auto per non impattare sull’ambiente. Lo fa sottoscrivendo un accordo con il Gruppo Wolkswagen e nell’ambito di un programma di sviluppo della mobilità sostenibile denominato “Conversione Ecologica 2030”. L’obiettivo è quello di sostituire in maniera graduale le vetture di prorpietà dello Stato del Vaticano con auto elettriche, implementare la rete di ricarica nel territorio dello Stato e nelle zone extraterritoriali estendendone l’uso ai propri dipendenti e assicurarsi che il proprio fabbisogno energetico provenga soltanto da fonti di energia rinnovabili. Male auto, il Vaticano, non le comprerà, ma sfrutterà la formula del noleggio a medio e lungo termine con il gruppo tedesco e con la Skoda, marchio ceco di proprietà del colosso tedesco. «Lo Stato della Città del Vaticano è impegnato da molti anni a promuovere lo sviluppo sostenibile attraverso politiche ecologiche per salvaguardare l’ambiente e fornire strategie di risparmio energetico», si legge in una nota del Governatorato.
«Applicando i principi della Enciclica “Laudato Sì” e della Esortazione Apostolica “Laudate Deum” è tra i primi Stati al mondo a perseguire progetti di sostenibilità cercando soluzioni innovative e sostenibili che aiuteranno a cambiare il modo di lavorare tenendo a cura la tutela della “Casa Comune” adottando progetti che, anche attraverso l’uso di tecnologie affidabili ed ecocompatibili, consentano di ridurre concretamente l’impatto dell’attività umana sull’ambiente.
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La ratifica della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici e degli Accordi di Parigi costituiscono il ponte tra le politiche ambientali e le indicazioni e raccomandazioni del Santo Padre». Insomma, il Vaticano vuole raggiungere al più presto quella che definisce la «neutralità climatica» e di certo non deve essere difficile per uno Stato che misura appena 0,44 chilometri quadrati.
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