altra "protesta"
Ultima Generazione blocca il traffico a Bologna: automobilisti trascinano via gli attivisti
Ultima Generazione colpisce ancora. Questa volta gli eco-attivisti hanno bloccato alcune vie di Bologna. È accaduto nella mattinata di lunedì 30 ottobre, quando un gruppo di 12 ambientalisti ha portato avanti due blocchi stradali: uno sulla Strada Statale 64 Porrettana e l'altro su Strada Statale 9 "Via Emilia". Gli attivisti si sono seduti sulla carreggiata, bloccando la circolazione delle auto, srotolando striscioni arancioni con la scritta "Fondo riparazione" e indossando un cartello con i nomi delle vittime dell'alluvione dell'Emilia.
La protesta ha avuto inizio alle 8:16 del mattino, orario di punta. Successivamente, a due a due, i manifestanti si sono legati con delle catene. Una corsia è stata successivamente liberata per far passare una vettura con le sirene accese che effettuava trasporto organi. Alcuni automobilisti spazientiti, però, sono scesi dalle loro vetture e hanno provato a togliere di mano gli striscioni e spostare i manifestanti. Le forze dell'ordine sono arrivate sul posto intorno alle 8:39 e hanno iniziato a sgomberare la carreggiata intorno alle 8:42, consentendo la normale ripresa della circolazione per le 8:51. Le forze dell'ordine, dopo aver rotto le catene con delle tenaglie, hanno infine caricato le persone, che hanno fatto resistenza passiva, sulle volanti e le hanno portate in questura per gli accertamenti necessari. Secondo quanto fatto sapere dalla Questura, sarebbero stati identificati 15 attivisti che saranno denunciati per blocco stradale e manifestazione non autorizzata.
"Vorrebbero essere eroi ma assomigliano più a delinquenti", ha commentato la Lega con una dichiarazione del capogruppo in Comune, Matteo Di Benedetto. E ancora: "Gli attivisti di Ultima generazione sono scesi in campo con la missione di impedire ai bolognesi di andare a lavorare. A loro poco importa se c'è chi deve portare il pane in tavola. Dicono numeri a caso per giustificare le loro azioni, ripetendoli come un mantra e continuano a impedire alle persone di portare avanti la loro vita senza al contempo fare qualcosa per l'ambiente. Li invitiamo ad andare a lavorare, a fare ricerca se tengono all'ambiente e a guadagnarsi da vivere per poi capire cosa stanno subendo altri a causa loro".