La polemica
Natale, l'ultima follia progressista a Firenze: "No, festa dell'uguaglianza etnica"
Non sarà più Natale, ma forse "Festa d’inverno", o qualsiasi altra cosa che non abbia riferimenti cristiani. L’Istituto universitario europeo di Fiesole (Eui), guidato dal belga Renaud Dehousse, punta a rinominare la festa più importante della cristianità, in funzione di una scelta "inclusiva", che possa permettere a tutti di riconoscersi in un momento di serenità. Una mossa, quella dell’Istituto, che sarebbe inquadrata all’interno di quanto previsto dal "Piano per l’uguaglianza etnica e razziale dell’Eui". Tra le prime proposte anche quella di ricorrere al nome "Festa d’inverno".
"Ancora nessuna decisione presa, c’è un dibattito in corso", dice all’AdnKronos il segretario generale dell’Eui Marco Del Panta.
La notizia intanto ha visto la levata di scudi della Lega. L'eurodeputata Susanna Ceccardi, non nasconde la sua contrarietà a rinominare il Natale. "Questa proposta apparentemente sconclusionata risponde in realtà a un’ondata di pensiero politicamente corretto che mira a cancellare i tratti distintivi della nostra civiltà in nome di un presunto rispetto delle altre culture", avverte la leghista. "Ma non ci può essere rispetto per gli altri se non impariamo a rispettare innanzitutto noi stessi. Mi auguro quindi un passo indietro immediato su questa decisione da parte dei vertici dell’Istituto".
"È sconcertante che un istituto accademico decida di rimuovere il riferimento cristiano dalla celebrazione del Natale, considerando che questa istituzione ha la propria sede nella ’badia fiesolana', un luogo dove nel passato sorgeva l’oratorio dedicato ai santi Pietro e Romolo, patrono di Fiesole", sbotta la consigliera metropolitana di Fratelli d’Italia, Alessandra Gallego. "Questa decisione sembra completamente fuori luogo e dimostra una mancanza di rispetto per le tradizioni italiane e per il significato profondo che il Natale ha per tantissime persone", aggiunge la meloniana fiorentina.
"Cambiare nome al Natale somiglia, davvero troppo, al titolo di un romanzo grottesco. Se fosse confermata questa decisione", scrivono, in una nota, il deputato e capogruppo della commissione Cultura di FdI Alessandro Amorese e Paolo Marcheschi, capogruppo dell’omologa commissione in Senato: "Si tratterebbe dell’ennesima boutade irrispettosa della cristianità che invece caratterizza una realtà di accoglienza come Eui. Questo luogo di studio e culture che convivono da sempre, è una prestigiosa istituzione che vanta un 'Piano per l’uguaglianza etnica e razziale', obblighi che inducono all’inclusività, sia nel linguaggio che nel calendario delle feste religiose".