L'anarchico

Luca Dolce, botte ai poliziotti e insulti alla Lega: finisce in carcere

M.Z.

È stato arrestato dopo due anni di latitanza l’anarchico Luca Dolce. L’uomo è stato fermato dagli agenti del Nocs (Nucleo operativo centrale di sicurezza) mentre stava salendo sulla sua bicicletta in una piazza deserta per il maltempo nel centro storico di Dolceacqua, pittoresco borgo medioevale nel ponente ligure, vicino a Bordighera. L’anarchico è stato subito portato presso il carcere di Imperia in attesa del processo per direttissima per il possesso di documenti falsi. Dovrà scontare, inoltre, una pena di 3 anni e 6 mesi per condanne definitive ed espiare la custodia cautelare in carcere per un altro processo.

Come detto, Dolce era ricercato dal 2021, ed è considerato una figura di spicco del movimento anarco-insurrezionalista in Italia, Dolce, triestino di 37 anni, è stato individuato al termine di una complessa indagine della Direzione centrale della polizia di prevenzione, che ha costituito un gruppo di lavoro con le Digos di Trento, Treviso, Trieste, Genova e Brescia. L’attività investigativa è stata coordinata dalla Procura distrettuale di Trento diretta da Sandro Raimondi.

COMPAGNO DI COSPITO
L’uomo, che al momento della cattura era in possesso di una carta di identità falsa, ha diversi precedenti ed è stato già in carcere a Tolmezzo, a Ferrara - dove è stato detenuto assieme ad Alfredo Cospito, protagonista delle recenti proteste (e delle conseguenti polemiche plitiche) affinché gli venisse tolto il regime di carcere dure previsto dall’art. 41bis- e a Modena. In passato, Dolce è stato in contatto anche con l’anarchico spagnolo Juan Antonio Sorroche, condannato in appello a 14 anni e 10 mesi per aver fatto esplodere una bomba davanti alla sede trevigiana della Lega.

Soprannominato “Stecco”, Luca Dolce è ritenuto dagli investigatori un punto di riferimento tra gli anarchici del Triveneto, oltre ad essere considerato un elemento di collegamento con gruppi dell’antagonismo e del marxismo-leninismo, anche per aver scritto diversi articoli e testi pubblicati su media d’area. Le attività di indagine hanno inoltre permesso di accertare la presenza proprio in Trentino di una radicata organizzazione anarco-insurrezionalista, nella quale Dolce è stabilmente inserito, e di una rete volta al sostegno, economico e logistico, della latitanza dei propri membri.
Secondo gli accertamenti degli investigatori, oltre ad aver intrattenuto corrispondenza con alcuni detenuti membri delle Brigate Rosse, Dolce avrebbe rivestito anche un ruolo di coordinamento, a livello nazionale, nella promozione di attività e proteste anti-carcerarie. 

SCONTRI A ROVERETO
Nel 2021 il 37enne era stato condannato a 2 anni e 4 mesi per gli scontri con le forze dell’ordine avvenuti durante una manifestazione contro la Lega a Rovereto nel 2018. Sempre nel 2021, i giudici di Trento avevano emesso un provvedimento che unificava le pene stabilendo per Dolce una condanna a 3 anni e 6 mesi.

L’ultima sentenza nei suoi confronti data al 17 marzo scorso, quando la Corte d’appello di Trento lo ha condannato a 3 anni di reclusione in seguito ai disordini avvenuti nel 2016 durante una manifestazione al Brennero. In quell’occasione, insieme ad altri 62 membri del movimento anarchico trentino, Dolce aveva protestato contro il muro anti -migranti annunciato, ma mai realizzato, dal governo austriaco. Secondo gli inquirenti, l’uomo rappresenta «una figura di assoluto rilievo dato il suo consolidato carisma riconosciuto trasversalmente da tutte le realtà anarchiche nazionali».