Cosa sarà
Campi Flegrei, allarme-Ingv: "Non vediamo la fine"
Carlo Doglioni, presidente dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Invg), è intervenuto in audizione alla Camera sul fenomeno del bradisismo e del rischio sismico nei Campi Flegrei. "La nostra preoccupazione è legata sia alla sismicità sia al fatto che queste temperature in particolari località potrebbero dare origine a piccole esplosioni freatiche che non sono eruzioni di magma, ma è acqua che in questo stadio super critico può dare delle esplosioni". Il sismologo ha poi confessato tutte le sue preoccupazioni riguardo a una situazione che sembra ancora troppo lontana dalla normalità: "Considerato che negli ultimi mesi la sismicità non fa altro che aumentare, in questo momento non vediamo la fine. Può darsi che arrivi rapidamente come può darsi che invece l'evoluzione possa essere ancora più dirompente".
Doglioni ha spiegato quali sono gli scenari possibili che si delineano sull'evoluzione della situazione. In questo senso, il migliore coincide con la fine della crisi del bradisismo, ovvero il lento movimento della crosta terrestre che può provocare un innalzamento o un abbassamento del suolo. Il peggiore invece coincide con un'eruzione simile a quella del 1538. Si tratta, però, di "un'evoluzione che non conosciamo e che monitoriamo".
Nel caso malaugurato di un'eruzione, ha aggiunto il presidente di Invg, "non sappiamo né quando né dove potrebbe avvenire. E, per quanto piccola, provocherebbe un disagio sociale". In ogni caso, ha concluso l'esperto, "è impossibile pensare che i Campi Flegrei si spengano perché sono un vulcano attivo".