Prevenzione
Covid, "ecco il nuovo vaccino": come cambia il siero (e chi dovrà farlo)
I Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) hanno raccomandato la vaccinazione contro Covid-19 con vaccino aggiornato a tutte le persone con più di 6 mesi che non abbiano ricevuto una vaccinazione negli ultimi due mesi. Negli Stati Uniti i nuovi vaccini Pfizer-BioNTech e Moderna saranno disponibili già a partire da questa settimana. In Italia, come annunciato dal ministro della Salute Orazio Schillaci e come riporta il Corriere della Sera, saranno invece disponibili tra quindici giorni e saranno riservati a over 60, operatori sanitari e persone fragili. Per ora non è dato sapere se saranno gratuiti o meno.
I Cdc motivano così la scelta di una nuova campagna vaccinale di massa: "La vaccinazione rimane la migliore protezione contro il ricovero e la morte legati a Covid-19 perché riduce anche la possibilità di subire gli effetti del long-Covid - spiegano sul proprio sito - Ricevere un vaccino aggiornato può ripristinare la protezione e fornire una protezione migliorata contro le varianti attualmente responsabili della maggior parte delle infezioni. A oggi - si legge nella nota ufficiale - centinaia di milioni di persone hanno ricevuto un vaccino contro il Covid-19 in tutta sicurezza grazie al più intenso monitoraggio della sicurezza nella storia degli Stati Uniti".
I nuovi vaccini sono progettati contro la variante Omicron XBB.1.5, dominante all’inizio di quest’anno. Anche se a oggi rappresenta oggi solo il 3% dei casi, oltre il 90% delle varianti circolanti sono suoi parenti stretti. I nuovi vaccini sembrano essere efficaci contro tutti le sottovarianti circolanti nel sventare l’infezione grave. In Italia il vaccino non è obbligatorio ma è fortemente consigliato per alcune categorie: gli over 60, persone con elevata fragilità, donne in gravidanza e operatori sanitari e sociosanitari. La vaccinazione potrà inoltre essere consigliata a familiari e conviventi di soggetti con gravi fragilità.
"Non dobbiamo ricommettere il medesimo errore già commesso due anni fa allargando la vaccinazione a tutti da 0 a 100 anni senza nessuna distinzione - spiega Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova - Ricordo che la quarta dose è stata fatta dall’8% della popolazione da 0 a 100 anni, quindi mi pare che sia stato un fallimento totale. Dobbiamo proteggere una popolazione di soggetti fragili, ultrafragili e anziani, per cui io addirittura sarei dell’idea di non partire con la vaccinazione dai 60 anni in poi, ma di targetizzare i grandi anziani. Ma sulla sua famiglia invece Bassetti non ha dubbi: "I miei figli e mia moglie non si vaccineranno".