Il caso
Salento invaso dalle meduse: quale specie sta rovinando le ferie ai turisti
Cresce l’allarme meduse nel Salento, dove è in corso una vera e propria invasione. Le segnalazioni da parte dei bagnanti sono sempre di più: in questi giorni il mare è pieno di meduse luminose, della specie “Pelagia noctiluca”. Il lato dello Ionio è quindi stato preso d’assalto e ha complicato le vacanze dei bagnanti, che stanno evitando il più possibile di entrare in acqua per paura di essere punti.
I più audaci si sono attrezzati di retini e secchielli per catturare le meduse e spostarle dalla riva, in modo da poter fare il bagno. C’è anche chi ha provato ad ignorare l’allarme e ne è uscito con rossori, prurito e gonfiori. Tra l’altro la legge impedisce di fare del male alle meduse: portarle fuori dall’acqua e poi ucciderle è un reato perseguito dai 3 ai 18 mesi di reclusione e da un multa che può andare da 5mila a 30mila euro. Intervistato dal Messaggero, l’esperto zoofilo Andrea Lunerti ha fatto il punto della situazione: “invadono le nostre isole poiché trasportate dalle correnti e dai venti. In alcune stagioni e momenti dell’anno possiamo trovarne una maggiore concentrazione e questo ci impedisce di poter fare il bagno in mare”.
“Se le acque sono calme - ha aggiunto l’esperto - è facile impattare nei loro tentacoli, quando è mosso invece è complesso individuare la presenza di questi animali invisibili”. Difficile dire quando la situazione terminerà alla normalità. Per Lunerti si tratta di una “concentrazione periodica, causata soprattutto dall’innalzamento delle temperature delle acque marine, e l’ondata terminerà quando questi eventi climatici ed ambientali spariranno”.