La ricostruzione
Giacomo Chiapparini, un errore del robot dietro la morte: com'è stato travolto dal grana
Quel robot che l'aveva aiutato così tanto nella sua azienda, alla fine l'ha ucciso. È stato a causa del mal funzionamento del macchinario che girava le forme di formaggio che è infatti morto ieri Giacomo Chiapparini. L’allevatore di Romano (Bg), 74 anni, è rimasto ucciso nel deposito per la stagionatura sotto 16.600 forme di Grana, che all’improvviso sono franate insieme alle scaffalature senza lasciargli scampo. La dinamica del tragico incidente, così come riporta Il Corriere di Bergamo, è quella dell'effetto domino messo in movimento da un problema al funzionamento del robot in uno dei dieci corridoi del magazzino allestiti con scaffalature metalliche alte 8 metri e lunghe una trentina con 24 ripiani sulle quali sono stipate 1.600 forme ciascuno.
Leggi anche: Alluvione, animali affogati: è una strage
Il robot, ricostruisce Il Corriere di Bergamo, segnalava un problema, forse una o più forme non erano allineate. Un inconveniente da nulla, che capita sovente. Giacomo Chiapparini insieme al figlio Tiziano si è recato a controllare riprogrammando il macchinario. A questo punto, il figlio è uscito dal magazzino e il papà stava per raggiungerlo quando si è sentito un trambusto micidiale da dentro il fabbricato.
Uno scaffale all’inizio di un corridoio, è crollato su se stesso, innescando un effetto a catena. Le varie file di scaffali sono legate fra di loro per limitare i danni in casi come questo, ma non è stato sufficiente a bloccare l’effetto domino. L’intero corridoio con le sue 16 mila forme è collassato su se stesso. È servita una notte di lavoro con oltre 60 vigili del fuoco impegnati senza un attimo di pausa: solo così alle 8.43 di ieri, 7 agosto, è stato possibile estrarre il corpo del signor Chiapparini.