Il lemma
Dossieraggio, le origini della parola: doppio gallicismo, quando spunta fuori
Recita l’articolo 240 (comma 2) del Codice di procedura penale, che sarebbe poi stato rivisto da un decreto legislativo sulle intercettazioni telefoniche (n. 259, 22 settembre 2006) convertito – con modifiche – nella Legge del 20 novembre 2006 (n. 281): «Il pubblico ministero dispone l’immediata secretazione e la custodia in luogo protetto dei documenti, dei supporti e degli atti concernenti dati e contenuti di conversazioni o comunicazioni, relativi a traffico telefonico e telematico, illegalmente formati o acquisiti. Allo stesso modo provvede per i documenti formati attraverso la raccolta illegale di informazioni.
Di essi è vietato effettuare copia in qualunque forma e in qualunque fase del procedimento ed il loro contenuto non può essere utilizzato».
I contenuti illeciti in questione sono dunque ripartiti dal legislatore in due diverse tipologie: la prima è ricompresa nello «spionaggio illegale» – Nicola Triggiani, Segreto processuale e divieto di pubblicazione (diritto processuale penale), in AA. VV., Enciclopedia del diritto, Annali, vol. II, tomo 1, Milano, Giuffrè, 2008, pp. 1075-1095, a la seconda nel «dossiep. 1091 –, raggio illegale» (ibid.).
Il termine dossieraggio, un “doppio” gallicismo (dossier ci è giunto dal francese, e il suffisso -aggio ha la medesima origine), è spuntato fuori alla metà degli anni Novanta del secolo scorso. Eccone una testimonianza estrapolata da un volume del 1997, con riferimento agli anni della filosovietica Gladio Rossa, la paramilitare organizzazione clandestina comunista, istituita nel 1945, che aveva accolto nelle sue file ex partigiani e militanti di partito delusi dalla svolta “moderata” del PCI: «La propalazione dei dossier serviva per influenzare e condizionare la vita politica. Non solo gli avversari, ma anche gli stessi compagni di partito o di cordata, potevano finire nel mirino della polizia politica. (...) In breve tempo, questa situazione spianò la strada allo spionaggio come strumento della politica. Il dossieraggio venne elevato a sistema» (Gian Paolo Pellizzaro, Gladio rossa. Dossier sulla più potente banda armata esistita in Italia, Roma, Settimo Sigillo. p. 53).