La sentenza

JJ4, arriva la decisione finale: che fine farà l'orsa in Trentino

L'orsa JJ4 è salva: il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso presentato da animalisti e ambientalisti per salvare l'animale dal decreto di abbattimento emesso dal presidente della provincia di Trento Maurizio Fugatti: stesso destino per l'orso MJ5. Il decreto era stato emesso dall’Ente locale a seguito della morte del runner Andrea Papi, ucciso dall’orsa JJ4 lungo un sentiero nei boschi nell’aprile scorso. Le associazioni Enpa, Leidaa e Oipa avevano anche parlato di soluzioni alternative all’abbattimento, come il possibile al trasferimento in Romania nel Santuario Libearty o la creazione di una sorta di oasi-rifugio nel territorio Trentino. Senza avere però nessun riscontro dalla Provincia di Trento. 

Secondo i giudici "il provvedimento che dispone l'abbattimento dell'animale appare sproporzionato e non coerente con le normative sovrannazionali e nazionali che impongono l'adeguata valutazione di misure intermedie. Ferma restando la disposta captivazione a tutela della sicurezza pubblica, va sospeso l'ordine di abbattimento dell'animale". Nel provvedimento si legge inoltre che "il quadro normativo sovranazionale impone che la misura dell'abbattimento rappresenti l'extrema ratio e che possano essere autorizzate deroghe ai divieti di uccisione delle specie protette ‘a condizione che non esista un'altra soluzione valida' e nei soli limiti derivanti dai vincoli europei e internazionali".

"Il Consiglio di stato ha dimostrato di avere una grandissima attenzione per questa materia e da parte nostra giovedì è stato possibile articolare tutte le difese. Ci hanno ascoltato con molta attenzione per quanto riguarda le assolute carenze istruttorie di questi provvedimenti - ha spiegato Valentina Stefutti, avvocato di Enpa Oipa e Leidaa -. La provincia vuole abbattere solo perché vuole abbattere ma non ha argomenti perché la ricostruzione dei loro stessi uffici porta a ritenere che nessuno dei due orsi sia pericoloso, né JJ4 né MJ5”.