Chi accusa Apache
Caso La Russa, gli allegri video-social della ragazza 3 giorni dopo la nottata
Si sa vita morte e miracoli della breve biografia di Leonardo Apache La Russa, del presidente del Senato non parliamone neanche, ma di G. - la ventiduenne che ha denunciato il figlio dell’esponente di Fratelli D’Italia- finora che cosa sappiamo? Ieri il Corriere della Sera ha riportato le chat tra G. e la sua amica, abbiamo avuto modo a mezzo stampa di carpire quale fosse lo stato d’animo (comprensibile, qualora fosse tutto vero) nella famiglia anche tramite le dichiarazioni del padre della ragazza che la definisce «devastata», aggiungendo: «Se verrà dimostrato quello che racconta mia figlia, e io credo a mia figlia, lei resterà segnata per tutta la vita». Qualcuno ha fatto in tempo a sbirciare sul suo profilo Instagram? Difficile, perché lo aveva già chiuso quando è scoppiata tutta la polemica che sta tenendo con il fiato sospeso l’Italia... Non tutto è stato chiuso, però, perché manca all’appello il suo profilo di TikTok, che pullula ancora di video.
PRIMO FILMATO
Il primo che compare successivamente alla fatidica notte del presunto stupro è di soli tre giorni dopo, esattamente il 22 di maggio: c’è stata giusto una parentesi in cui non ha caricato contenuti che comprende i giorni dal 19 al 21 di maggio. Si mostra in pose provocanti, spesso con mini abitini, e giusto quattro giorni fa la troviamo vestita di bianco, con un copricostume vedo non vedo e un calice di vino in mano. Ma c’è dell’altro, perché G. fa anche dei riferimenti sessuali nelle sue performance, come in un video corredato dal seguente testo: «Quando sono a letto con uno e mi chiede scusa per uno schiaffo sul culo (lo fa intendere mettendo l’emoji di una pesca)» e il tutto è accompagnato da G. che dice «Non mi fai male» e fa una smorfia. Il 12 giugno invece appare il volto di G. che recita la frase: «Continuano a dire scegline uno, creandomi un certo disagio, perché disponendo di 20 tipi non saprei quale scegliere», citando la celebre gag di Silvio Berlusconi in cui l’ex premier parlava della sue 20 case. Uno scherzo. Poi nel profilo ci sono una serie di frecciatine a «tutte quelle che ci provano con il mio ex»; nella canzone si sente la parola “puttane”.
Nel video successivo pubblica l’immagine di lei seduta sul letto con una maglietta indosso che tira su facendoci intravedere le sue mutande. Colpise anche un video in cui lei usa uno di quei “filtri” «che tipo di donna sei?» e le esce fuori la dicitura: «Tossica». A quel punto lei ride portandosi una mano sul volto e sotto scrive «Io che sorrido pure». E non manca il frammento in cui c’è scritto: «Quando lui ha ambizioni per la sua vita, una bella macchina, ama viaggiare, gioca a poker e mi guarda come se fossi un pasticcino» lei mima con le labbra il testo di una canzone che ripete in loop “famo un fijo”.
INDAGINE
Nessuno vuole fare il processo alla presunta vittima. E il fatto che siano presenti questi video ovviamente non dimostra che la violenza non c’è stata. Di sicuro stanno emergendo molti dettagli sudi lui, sulle sue canzoni, dichiarazioni a gogò di chi chiede dimissioni di chiunque; ma finora di G. si sapeva pochissimo. Lo stupro non è mai legittimo, ma saranno i giudici, con tutti gli elementi che hanno e di cui noi non siamo in possesso, a stabilire se sia stato o meno violato il codice penale quella sera a casa di Leonardo La Russa. Tra gli elementi che finora noi conosciamo, oltre al fatto che G. si fosse drogata già prima di vederlo (e che quindi Leonardo potesse non saperlo), è che, da ciò che dice una amica di G., sia stata lei a voler baciare lui e non il contrario.